Manovre del governo nazionale: lettera aperta dei sindacati ai rappresentanti del territorio

Manovre del governo nazionale: lettera aperta dei sindacati ai rappresentanti del territorio

Manovre del governo nazionale: lettera aperta dei sindacati ai rappresentanti del territorio

Tag:

martedì 20 Settembre 2011 - 11:36

Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil scrivono ai sindaci dei comuni messinesi, ai presidenti dei distretti socio-sanitari, al presidente della Provincia e al commissario dell’Asp, per avviare un confronto sul mantenimento dei servizi sociali sui quali potrebbe incidere la crisi

Le manovre del Governo nazionale, sebbene necessarie, sono inique nei contenuti. A sostenerlo Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil attraverso una lettera aperta inviata ai sindaci dei comuni messinesi, ai presidenti dei distretti socio-sanitari, al presidente della Provincia e al commissario dell’Asp. «A prescindere da tutti gli altri aspetti, esse sicuramente penalizzeranno le fasce più deboli della popolazione, ancor più al Sud, ancor più fra gli anziani. Il rischio è che possa esserci ancora di più grave – si legge -. Infatti la drastica riduzione di risorse alle Regioni e ai Comuni sicuramente creerà ulteriori difficoltà a questi ultimi nel garantire livelli accettabili di servizi sociali, peraltro già carenti».

Fermo restando l’impegno delle confederazioni e federazioni impegnate a livello nazionale e regionale per cercare di recuperare altrove risorse e garantire sviluppo, lavoro e protezione sociale, i le tre sigle si rivolgono ai rappresentanti del territorio per chiedere una priorità assoluta: «Non ammazzare gli indifesi». Già oggi la percentuale di spesa per la protezione sociale della regione Sicilia e di gran parte dei comuni è più bassa della media nazionale e ancor più rispetto al centro-nord. Dovrebbe essere significativamente più alta stante che l’importo medio delle pensioni è fortemente inferiore e le carenze infrastrutturali socio-sanitarie sono notevolissime e gravi.

«La nostra precisa richiesta è non abbassare le risorse investite per il sociale e utilizzarle con virtù – spiegano Locorotondo, Cugno e Catania -. Sappiamo che non sarà facile. Siamo pronti a ragionare assieme, così come faremo in assemblee aperte anche ai non iscritti per condividere con tutti i cittadini l’esigenza di scelte prioritarie e di gestione intelligente, trasparente ed efficace dell’esistente».

Queste alcune proposte e riflessioni: utilizzare subito e bene le risorse esistenti. Purtroppo questo non sempre viene fatto dai distretti socio-sanitari e dalla provincia regionale; aumentare le entrate anzitutto stanando gli evasori che sono un cancro maligno che corrode il bene comune; differenziare l’addizionale IRPEF e le tariffe (rifiuti, acqua, etc.) rapportandoli anche al reddito; progettare e captare risorse aggiuntive; dalla ASP – che non ha adeguatamente ridotto i costi e tuttavia ha tagliato senza nemmeno avviare la costruzione della nuova sanità – pretendere che siano ridotti i tempi di attesa e migliorata la qualità delle prestazioni che oggi costringono a rivolgersi ai privati o ad andare altrove e sia effettivamente calata la sanità nelle Comunità, dando efficienza alla medicina di base e costruendo la rete sul territorio (PTA, etc.); eliminare il superfluo: costi della politica, consulenze, esperti, partecipazioni a società passive e/o inappropriate; esercitare un controllo reale sulle questioni di tutte le attività e dei servizi, misurando l’efficacia e l’efficienza, pretendendo soprattutto legalità e trasparenza; dare priorità ai servizi essenziali. Non disperdere cioè le risorse per mille rivoletti più o meno rispondenti a richieste di gruppi di pressione, di campanilismi, di corporazioni. Assumere cioè il coraggio e la responsabilità di scegliere, mettendo al primo posto la non autosufficienza, i diversamente abili, gli anzianissimi soli, i poverissimi e gli esclusi. Ed, a seguire, in base ai bisogni autentici e in rapporto alle disponibilità di risorse; trasparenza e legalità, per ultimo nell’elenco ma per primo nelle cose da fare. Non ha costi economici. È inammissibile e vergognoso, ad esempio, che il capoluogo non abbia, forse unico in Italia, una “carta dei servizi”, che consenta ad ogni famiglia di conoscere quali servizi il comune è in grado di dare, chi ne ha diritto e a quali condizioni, cosa fare per ottenerli. La ragione forse è che questo stroncherebbe le clientele, non consentirebbe più di spacciare per favore ciò che invece è un diritto.

Un commento

  1. Ma se si sapessero quqli servizi ha il cittadino messinese e quali servizi eroga il Comune, come si avrebbe il voto di scambio???
    Chissà, magari promettendo posti di lavoro in qualche partecipata???

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007