Crollo torre piloti, 7 condanne per la morte del milazzese Giuseppe Tusa

Crollo torre piloti, 7 condanne per la morte del milazzese Giuseppe Tusa

Alessandra Serio

Crollo torre piloti, 7 condanne per la morte del milazzese Giuseppe Tusa

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martedì 15 Settembre 2020 - 21:12

Condannati i responsabili della morte di Giuseppe Tusa, il milazzese morto nello schianto della nave Jolly Nero contro le torri del porto di Genova

È stato condannato a tre anni l’ammiraglio Felicio Angrisano, ex comandante della Capitaneria di porto di Genova ed ex comandante generale della Capitanerie nell’ambito del processo sulla collocazione della torre piloti, la struttura crollata il 7 maggio 2013 per l’urto della Jolly Nero provocando la morte di nove persone. Gli imputati sono ex progettisti, datori di lavoro e dirigenti che approvarono il progetto della torre.

Adele Chiello madre di Giuseppe Tusa
Adele Chiello madre di Giuseppe Tusa


Il processo sulla costruzione è nato grazie alla tenacia della mamma di Giuseppe Tusa, il milazzese tra le vittime. La Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma la donna si era opposta e il Giudice per le indagini preliminari aveva ordinato al pm nuovi accertamenti. Adele Chiello, la mamma di Giuseppe, non ha mai smesso di lottare perché venissero accertate le responsabilità del crollo delle torri del Molo Giano. “Mi avevano definito pazza – ha commentato Adele, che in questi 7 anni ha votato la sua vita alla conclusione di questo processo, su e giù tra Genova e la Sicilia – Adesso giustizia è fatta”.

Le torri erano state progettate male, non dovevano stare lì, la struttura era pericolosa, ha spiegato l’Accusa al processo, sollecitando condanne ancora più pesanti e parlando di un “caso unico al mondo”. Una tesi che i giudici sembrano aver accolto.

Oltre all’Ammiraglio, sono stati condannati anche l’ingegnere Paolo Grimaldi, lo strutturista Angelo Spiaggiari, l’ex commissario del Comitato autonomo portuale Fabio Capocaccia, l’ex presidente di sezione del Consiglio dei lavori pubblici Ugo Tomasicchio, lo strutturista Mario Como e Giovanni Lettich della Corporazione piloti. Per loro le condanne vanno da uno a 2 anni di reclusione. Altri cinque imputati sono stati invece assolti.

a sentenza è stata pronunciata ai magazzini del Cotone di Genova, proprio di fronte agli uffici della Capitaneria di Porto, dove il Tribunale si è temporaneamente “trasferito” visto che le misure anti coronavirus hanno reso impossibile utilizzare le aule del Palazzo di Giustizia.

Giuseppe, in forza alla Capitaneria di Porto di Genova, quella notte era alle torri, da dove si “manovrava” l’ingresso della Jolly Nero. La nave si andò a schiantare dritta contro la struttura. Adele apprese la notizia in tv, e a lungo sperò che suo figlio non avesse perso la vita nello schianto delle torri. Il suo corpo venne ritrovato il giorno dopo.

Uomo di mare per passione e scelta di vita, Giuseppe metteva altrettanta passione la metteva nella sua attività di dj, per la quale era molto conosciuto e amato tra i giovani della zona tirrenica del messinese.

Precedentemente sono già stati condannati – verdetti confermati in appello- anche ufficiali e direttori di macchina del Jolly Nero. L’ultimo grado di giudizio è fissato per il prossimo 26 novembre in Corte di Cassazione.

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