Atm. Pollice verso, confermato lo sciopero

Atm. Pollice verso, confermato lo sciopero

Redazione

Atm. Pollice verso, confermato lo sciopero

mercoledì 04 Febbraio 2009 - 12:04

Dall'auditorium di via La Farina nessuna buona notizia. Confermato il blocco di bus e tram, sindacati e lavoratori “delusi” dall'azienda. A peggiorare la situazione la notizia della sospensione del premio di produttività

A conclusione dell’incontro tra sindacati, lavoratori e vertici aziendali dell’Atm, le notizie che giungono dall’auditorium di via La Farina sono tutt’altro che positive. Quella che attende Messina oggi sarà una nuova giornata di blocco totale di mezzi pubblici e di circolazione in tilt. Solo uno “ scambio di idee” quello con il commissario straordinario Domenico Manna e il direttore generale Claudio Conte che non ha sortito gli effetti sperati, in primis la revoca dello sciopero.

«Anziché cercare di stemperare gli animi, l’azienda non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco – ci spiega Silvio Lasagni della Uil Trasporti. Siamo stati convocati poche ore prima dello protesta nel tentativo di avviare le procedure di raffreddamento ma era impensabile poterci riuscire». A maggior ragione, verrebbe da aggiungere, considerando quanto emerso dal vertice di questa mattina: «I 3 milioni di euro che dovrebbero essere utilizzati per il pagamento degli stipendi – spiega Lasagni – sono una parte di quelli che la Regione deve al Palazzo Zanca per il chilometraggio del tram e che il Comune aveva deciso già di stanziare per la retribuzione delle mensilità. I fondi, inoltre, sono ancora alla ragioneria di Palermo, successivamente arriveranno nelle casse del tesoriere e solo dopo, sempre salvo problemi di liquidità, dovrebbero essere consegnati ai dipendenti. Ciò vuol dire che passeranno ancora due tre settimane».

Troppo tempo dunque, un tempo che lavoratori e sindacati non sono più disposti a concedere all’amministrazione: «Considerando la situazione – spiega il rappresentante della Uil – ci saremmo almeno aspettati che il Comune decidesse di anticipare almeno una mensilità, magari quella arretrata di dicembre, ed invece anche in questo caso l’unica risposta è stato il silenzio e l’assenza di qualsiasi esponente della giunta all’incontro di questa mattina».

Ma le note dolenti non finiscono qui. A scaldare gli animi dei lavoratori, la decisione del taglio al premio di produttività: «Siamo stati noi i primi a parlare della necessità di una rimodulazione del premio di produzione, ma da qui a stabilirne l’eliminazione senza alcun preavviso ce ne passa – dichiara Lasagni – soprattutto se ci si trova ad affrontare una situazione come quella attuale». Non va meglio sul fronte del piano Industriale: «Anche in questo caso rimaniamo senza parole: ci è stato finalmente consegnato il cd contenente il documento del piano di rilancio dell’azienda, ma a ciò non è seguito quanto ci saremmo aspettati. Non è stato discusso, non è stata avanzata alcuna proposta, è mancata insomma qualsiasi forma di confronto».

Lavoratori e sindacati, che in giornata dovrebbero comunicare ufficialmente le modalità e la ragioni dello sciopero programmato per domani mattina, dichiarano dunque di non vedere nessuna reale volontà di rottura con il passato e con la politica aziendale che finora è stata seguita. Al blocco di domani, lo ricordiamo, farà da sfondo un corteo che dall’auditorium di via La Farina sfilerà lungo la città per giungere a Palazzo Zanca: «Ci è stato detto che con tutta probabilità il sindaco sarà fuori Messina ma non importa – conclude Lasagni – siamo comunque intenzionati a marciare fino a piazza Municipio ed essere ricevuti da qualcuno»

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