Sicilia e Calabria: così vicine ma così lontane ...
Giorno dopo giorno, i cittadini di Reggio e Messina vedono allontanarsi le due sponde dello Stretto.Quel piccolo lembo di mare che divide Sicilia e Calabria, sembra diventare quasi un oceano. Non è un allontanamento causato da fenomeni sismici, tellurici, geologici e morfologici, bensì un allentamento infrastrutturale, un allontanamento dovuto all’insufficienza dei collegamenti tra le due sponde.
Reggio e Messina sono due medie città che in realtà formano un unico agglomerato metropolitano che, includendo il Comune di Villa San Giovanni, è una grande città, la città dello Stretto, di oltre 500.000 abitanti.
In realtà però i collegamenti all’interno di questa grande città sono scarsissimi e a volte i disagi per i pendolari tra i due quartieri principali della città dello Stretto (Reggio e Messina) diventano talmente tanto gravi che un normale attraversamento di venti minuti, diventa un’epopea di diverse ore.
Per non parlare dei collegamenti tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria, completamente assenti nelle ore notturne.
La novità dell’ultim’ora è l’eliminazione, da parte della Caronte & Tourist, delle corse notturne tra Messina e Villa San Giovanni: in sintesi, dalle 22.00 di sera alle 04.00 del mattino, Sicilia e Calabria sono quasi completamente isolate tra loro.
Ai pendolari questa decisione è apparsa davvero assurda, ed è inspiegabile agli occhi di tutti i cittadini. Gli addetti della ditta spiegano che l’annullamento delle corse notturne tra Villa e Messina è dovuto a -lavori in corso- che però non esistono, infatti basta passare a Villa o a Messina Rada San Francesco nelle ore notturne, ed è un deserto: nessun operaio, nessuna attività, nessun mezzo al lavoro.
E allora qual’è il motivo di questa scelta ?
Davvero bisogna fare dei lavori, oppure non è conveniente per l’azienda continuare a traghettare nelle ore notturne, ed è meglio far riposare le navi?
Reggio e Messina, le due città gemelle, stentano a “viversi- soprattutto nelle ore notturne, per la mancanza totale di collegamenti diretti tra di esse, e così Villa San Giovanni diventa l’unico tramite possibile per i Reggini che si vogliono recare a Messina e i Messinesi che vogliono andare a Reggio anche se Villa e Reggio non hanno alcun tipo di collegamento quindi chi non ha mezzi propri deve rinunciare a spostarsi.
Per tre mesi, verrà a mancare anche il traghetto Villa – Messina e l’unico collegamento in assoluto rimane quello delle navi delle Ferrovie dello Stato, che dal porto – stazione di Villa San Giovanni viaggiano fino alla Stazione Marittima di Messina e viceversa. Ma compiono pochissime corse (due in tutta la notte) e non è possibile che l’unico fronte di collegamento rimanga questo.
Nonostante gli apprezzabilissimi sforzi fatti negli ultimi anni, in cui Reggio e Messina si sono notevolmente avvicinate soprattutto in occasione di eventi di un certo rilievo in cui sono stati messi a disposizione degli aliscafi gratuiti come in occasione della notte bianca di Reggio, il problema dei trasporti dello Stretto è molto lontano ancora dall’essere risolto.
Anche nelle ore diurne. Perché il regime di sostanziale monopolio che domina il sistema dei trasporti nello Stretto non fa certo bene ad un mercato che potrebbe essere apertissimo vista l’ampiezza di domanda e richiesta: sono oltre diecimila i pendolari che quotidianamente si spostano tra sponda calabra e sponda sicula, eppure sono costretti a dover rischiare quotidianamente il posto di lavoro per un aliscafo che parte in ritardo (cronico) o per un intoppo ai motori, oppure ancora per mare troppo mosso.
Il Governo ha abbandonato l’idea del ponte, ma allora sarebbe importante un impegno per potenziare i collegamenti marittimi: invece i soldi del progetto Ponte sono stati riutilizzati per finanziare opere da realizzare al centro e al nord Italia e quelli destinati a Calabria e Sicilia restano ancora sulla carta. Così Reggio e Messina sono ancora più lontane, specie nelle ore notturne, di quanto non lo erano qualche anno fa.
I problemi che i pendolari devono subire per attraversare lo Stretto di Messina sono davvero molto seri, a partire dalla difficoltà di reperire orari e tariffario, con tutti i disguidi e i ritardi mai annunciati, le cancellazioni improvvise di corse, la lontananza della biglietteria dal punto d’imbarco (l’esempio dei mezzi veloci rfi a Messina) che costringe molti a pagare spesso il supplemento, l’assenza di strutture di ristoro, attesa e riposo (anche solo delle semplici panchine) sulle banchine dei porti di Messina, Villa e Reggio.
Questo tipo di situazione incresciosa e scandalosa deve assolutamente cambiare, i politici locali e gli enti predisposti (comuni, province, regioni, prefetture) debbono urgentemente attivarsi perché i cittadini sentono sulla loro pelle l’area metropolitana ma la scarsezza dei collegamenti e l’insufficienza del sistema di trasporti limita la possibilità di vivere a pieno e di trarre i benefici possibili dal fatto di vivere in un’unica comunità, la comunità dello Stretto.
