Per Franco Spanò e Lillo Oceano, segretari di Cgil e Cgil Fp, è giunto il momento di sopprimere l'istituzione destinando le risorse all'assistenza dei cittadini

Il segretario della Cgil Franco Spanò, ribadisce la posizione che da sempre il sindacato ha assunto nei confronti dell’istituzione servizi sociali, le cui poche risorse andrebbero destinate all’assistenza dei cittadini e non ai partiti politici.

«Da anni denunciamo il nodo Istituzione – afferma Spanò – un inutile doppione che è stato utilizzato per moltiplicare costi e posti di sottogoverno. E anche le gestioni, tutte, che hanno agito con poca trasparenza e che essendo state nominate secondo logiche di appartenenza hanno pensato a soddisfare più la politica che i reali bisogni dei cittadini».

Ecco perché il sindacato condivide la posizione di Buzzanca che ne propone l’abolizione, tanto più in questo momento in cui al Comune si agita lo spettro del dissesto. «Ci auguriamo anzi – aggiunge il segretario – che ciò possa avvenire subito, senza perdersi o farsi distrarre dalle solite periodiche polemiche che hanno l’unico scopo di mantenere in vita un sistema che distribuisce incarichi e gettoni».

E sulla vicenda interviene anche il segretario di Cgil Fp Lillo Oceano che commenta la realtà con alla mano numeri e dati ben precisi: «63 € a cittadino contro i 150 di Palermo e Catania, non di Trento. Queste le risorse che il comune di Messina destina ai disabili, agli anziani, alle persone bisognose. A queste condizioni la città non può permettersi una sola prestazione sociale in meno, anzi si dovrebbe lavorare per avvicinarci, se non parificarci, ai livelli delle altre città siciliane».

La nuova era dei servizi sociali di Messina, secondo Oceano, deve avere regole chiare, trasparenti e meccanismi di controllo a garanzia dei cittadini e dei lavoratori.