La donna partorì nel reparto di Ginecologia del Policlinico ma morì subito dopo
Cinque medici sono stati rinviati a giudizio, dal gup Mariangela Nastasi, per la morte di Maria Luisa Cortese, 21 anni, morta subito dopo il parto nel luglio del 2006.
Saranno processati dal giudice monocratico il prossimo 13 maggio Narciso Carlo Stella, primario del reparto di Ginecologia del Policlinico accusato di omicidio colposo e falso in cartella clinica; Epifanio Mondello, che dovrà rispondere di favoreggiamento, le anestesiste Rossana Panasiti e Caterina Crisafi ed il ginecologo Antonino Ardizzone che aveva in cura la Cortese. Gli ultimi tre dovranno rispondere di omicidio colposo. Un sesto medico, Tommaso Mandolfino, indagato per favoreggiamento, è stato prosciolto.
Maria Luisa Cortese, morì in sala parto subito dopo aver dato alla luce una bambina con il parto cesareo. Il marito ed i genitori presentarono un esposto in Procura ed il sostituto procuratore Vito Di Giorgio aprì un’inchiesta. Il magistrato incaricò dei consulenti di stabilire le cause della morte della puerpera. Secondo le risultanze dei periti si rivelò fatale un errore legato all’anestesia. La Cortese era allergica ad alcuni antibiotici che le avrebbero causato un danno polmonare. Fra l’altro, secondo l’accusa, la donna non sarebbe stata sottoposta alle prove allergiche.
Inoltre, subito dopo l’avvio dell’inchiesta, Epifanio Mondello, secondo quanto sostiene l’accusa, avrebbe fatto in modo di cancellare i dati relativi all’intervento dalle apparecchiature per l’anestesia.