A rischio i sessanta posti di lavoro -con contratto di solidarietà a 22 ore settimanali- della Serfer. Chiesta la mediazione del Prefetto.
Le Ferrovie dello Stato si allontanano sempre di più dallo Stretto di Messina. Una constatazione che in tanti hanno fatto nei giorni scorsi, quando il servizio di traghettamento dei treni è stato sospeso creando enormi disagi a quanti dovevano attraversare lo Stretto con bagagli e quant’altro. Adesso è un vero e proprio grido d’allarme lanciato dal segretario provinciale della Fit Cisl Enzo Testa e del segretario settore Ferrovie Michele Barresi, i quali ieri, durante l’assemblea dei lavoratori degli appalti ferroviari tenutasi presso la sede della Cisl, hanno detto esplicitamente: «I segnali diventano ogni giorno più chiari: le Ferrovie dello Stato sono ormai prossime al disimpegno dallo stretto di Messina».
Il riferimento specifico è ai circa sessanta dipendenti della Serfer, ditta che gestisce i servizi di pulizia e manutenzione su treni e negli scali ferroviari di Messina e provincia, che attualmente lavorano con un contratto di solidarietà a 22 ore settimanali. Un contratto scaduto dal 31 dicembre 2007 e attualmente in proroga. «La Serfer – spiegano Testa e Barresi – a seguito delle probabili riduzioni delle attività ferroviarie in appalto da Fs, ha annunciato sul territorio messinese prevedibili esuberi di personale paventando l’ipotesi, per i lavoratori interessati, di una riduzione a 20 ore settimanali del contratto e la possibile mobilità del personale».
La Fit Cisl e le altre sigle del settore hanno chiesto la mediazione del Prefetto di Messina Francesco Alecci sulla grave situazione che si rischia di creare nel settore degli appalti ferroviari nel capoluogo e in provincia. «La Federazione Trasporti della Cisl – si legge nella nota – confida in un autorevole intervento istituzionale perché reputa non ci siano i presupposti per una così drastica risoluzione che aggraverebbe la condizione di per sé già critica dei lavoratori interessati».
«Denunciamo da tempo – concludono Testa e Barresi – come siano ormai sempre più evidenti le ricadute occupazionali anche sull’indotto ferroviario dovute al continuo ridimensionamento del Gruppo FS nella realtà messinese. La contrazione delle attività delle officine FS e gare di appalto aggiudicate al ribasso senza la garanzia di clausole sociali per la salvaguardia dei livelli occupazionali hanno, infatti, da pochi giorni già portato ad otto licenziamenti tra gli addetti alla manutenzione dei locomotori ferroviari di Messina».
