Le colline si “ribellano” e Messina scivola lentamente

Le colline si “ribellano” e Messina scivola lentamente

Redazione

Le colline si “ribellano” e Messina scivola lentamente

lunedì 02 Febbraio 2009 - 08:34

Ancora isolato il villaggio di Pezzolo, Comune e Provincia al lavoro per trovare soluzioni tampone in attesa che la situazione torni alla normalità. Ieri in Prefettura convocata l'unità di crisi. Terrore al complesso 'Poggio dei Pini'

La terra si sgretola sotto le fondamenta dei palazzi di Messina. Il terreno, come testimoniano le cronache degli ultimi giorni, si sta letteralmente sbriciolando sotto gli occhi disperati di tanti cittadini che, insieme alla terra, vedono franare anni di sacrifici. La città, da nord a sud, è un’emergenza continua, gli smottamenti che si registrano in più punti delle aree collinare messinesi sono ormai all’ordine del giorno. E, come spesso succede, in situazioni di continuo allarme non sempre si riesce a venir incontro a quanti richiedono l’intervento immediato del personale competente.

Ad occupare il gradino più alto sul podio delle emergenze ancora il villaggio di Pezzolo: il fiume di terra e fango che lo scorso 28 gennaio ha invaso la carreggiata della SP 35, continua a determinare l’isolamento delle famiglie che risiedono in zona in attesa che la strada venga nuovamente messa in sicurezza. Un’attesa che rischia però di diventare estenuante date le oggettive difficoltà che i cittadini incontrano anche solo per recarsi a lavoro o per accompagnare i figli a scuola. La richiesta di convocazione urgente dell’unità di crisi partita da Palazzo dei Leoni e la necessità di un intervento anche da parte del Comune, ha portato i primi risultati: nel corso del vertice tenutosi ieri in Prefettura è stata infatti confermata un’assistenza sanitaria permanente agli abitanti di Pezzolo, così come avvenuto nei giorni scorsi su richiesta della Provincia. Sul piano strettamente tecnico, invece, è stata stabilita la messa in sicurezza della strada che collega Santo Stefano Briga a Pezzolo, di cui si occuperà Palazzo dei Leoni, e la risistemazione dell’arteria di collegamento tra Ponte Schiavo e il villaggio attualmente isolato, lavori quest’ultimi che eseguiranno tecnici del comune.

Ma nel fine settimana appena trascorso, alla disperazione degli abitanti di Pezzolo, Cumia, Bordonaro, San Giovanello, e a quelli della zona nord, in particolare di contrada Locanda (Gesso),si è aggiunta anche quella dei residenti del complesso “Poggio dei Pini” a San Michele. Sono sei le famiglie che le notte tra domenica e sabato hanno visto la terra scivolare dentro le loro case. Parte della collina alle spalle degli edifici ha infatti ceduto sotto il “peso” dell’acqua senza lasciare alternative ai proprietari delle abitazioni costretti a cercare riparo altrove e dunque a vivere una notte da incubo. L’emergenza di ‘Poggio dei Pini’, tuttavia, non può di certo essere considerata una sorpresa: qualche anno fa, infatti, il cedimento di un altro costone collinare aveva reso evidente il rischio legato alla costruzione dell’imponente edificio proprio in quell’area ed altrettanto chiare le incompetenze e le responsabilità di chi ha dato i necessari -ok- per procedere con i lavori.

Un allarme che sembra però caduto nel vuoto: il caso di ‘Poggio dei pini’, infatti, rischia di diventare l’emblema di quello che Messina sembra essere diventato il -passatempo- di troppi, quello cioè di invadere anche l’ultima porzione di territorio rimasto “libero” con colate di cemento: palazzoni di 7-8 piani, costruiti alla velocità della luce, svettano imponenti sulle colline messinesi quando meno te lo aspetti, strutture dalle architetture sempre più insolite popolano, ormai da qualche anno, le aree “periferiche” della città.

(nella foto di Dino Sturiale la collina di ‘Poggio dei Pini’)

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