Come utilizzare la Cittadella fieristica nell'interesse della città

Come utilizzare la Cittadella fieristica nell’interesse della città

Redazione

Come utilizzare la Cittadella fieristica nell’interesse della città

domenica 22 Febbraio 2009 - 18:24

Ma c'è qualcuno che si oppone e preferisce -non fare-

Avere una Ferrari – o anche una più modesta Alfa Romeo – e tenerla sempre chiusa in garage è da stupidi.

Cosa dire allora di quel gioiellino che è la Cittadella Fieristica, da decenni preclusa ai Messinesi tranne che per poche settimane l’anno?

Si dirà: sistemare padiglioni fatiscenti, alberi vacillanti e viali abbandonati costa molto; altrettanto costano la manutenzione e la indispensabile sorveglianza. Comune e Provincia non hanno un euro e non tocca certo all’Autorità portuale eseguire lavori che non le competono.

Tutto vero.

Niente da fare, allora?

Fortunatamente no, c’è molto da fare e si può fare subito.

Basta volerlo e la nostra impressione è che ci sia qualcuno che, poiché quello che si può fare non gli piace, preferisce non fare nulla.

Diceva un noto politico: a Messina, i problemi non si risolvono, si gestiscono.

Per capire quali strade sono immediatamente percorribili, torniamo indietro di qualche mese, al Convegno organizzato da Rotary e Lions dove il rappresentante di MSC Crociere – la maggiore Compagnia di Navigazione italiana, assidua frequentatrice del nostro porto – disse pubblicamente che la società era disponibile a realizzare un moderno terminal passeggeri nella nostra città.

A condizione di spostarlo dall’ubicazione attuale – così infelice da ridurre quasi alla metà gli approdi del prossimo anno – in un luogo più idoneo.

Come la Cittadella fieristica.

Quale occasione migliore per risolvere un ultradecennale problema, con soddisfazione dei Messinesi?

Trasformandolo anche in un’occasione per far spendere ai turisti qualche euro nella nostra città.

Realizzando un terminal a sue spese – come ha fatto, da sola o in consorzio con altre compagnie, in diversi porti italiani, tutti in rapidissima crescita -, MSC avrebbe tutto l’interesse a utilizzarlo al meglio, moltiplicando gli arrivi delle sue grandi navi.

A Civitavecchia sono sbarcati quasi due milioni di crocieristi, a Napoli e Venezia oltre un milione e duecentomila. E cresceranno ancora.

Perché non mirare anche noi a numeri così elevati?

Ragioniamo insieme.

Finora abbiamo lasciato scappare la maggioranza dei passeggeri che sbarcavano nel nostro porto.

O li abbiamo visti vagare come i disperati tra negozi chiusi.

Accampati in via Garibaldi o lungo corso V. Emanuele, davanti alle loro navi, in annoiata attesa della sirena che segnala che la partenza è vicina.

Certamente apprezzerebbero di più la città del Peloro se, nelle vicinanze del punto di sbarco, vi fossero ad accoglierli grandi spazi dove passeggiare al sicuro dalle automobili, con caffè all’aperto, negozi di prodotti di gastronomia, souvenir e artigianato locale. Spazi in cui ammirare reperti museali – quanti sono quelli accatastati negli scantinati del nostro Museo? -, suggestive riproduzioni delle tante ricchezza artistiche e archeologiche della Sicilia.

Se poi fosse disponibile un mezzo veloce – con conseguente sostegno ai prevedibilmente magri bilanci della futura Metropolitana del mare – che possa rapidamente condurli a vedere i Bronzi o il futuro Museo del Mediterraneo…

Solo chi è povero di fantasia può limitare il numero delle possibili iniziative.

Uno studio autorevole valutava – con le attuali presenze – in 60-80 i possibili nuovi posti di lavoro.

La Cittadella fieristica risponde in pieno a queste possibilità.

Non è utopia: aree di questo tipo esistono in tante altre città marinare.

A San Diego, in California, c’è il delizioso Seaport Village: panorama e viali ricordano molto i nostri che si affacciano sullo Stretto (vedi foto).

Ma con quale sistema si può ridare vita ai vecchi e desolati padiglioni e farvi nascere iniziative come quelle prima elencate. Come attrezzare gli spazi e reperire le risorse per manutenere l’intera area e sorvegliarla adeguatamente?

Vi sono solo due possibilità: utilizzare risorse pubbliche o private.

Preso atto che Comune e Provincia hanno le casse vuote, il denaro necessario può essere chiesto a Regione, Stato e Comunità europea.

Per ottenere le somme bisogna redigere progetti economicamente sostenibili, mettersi in coda insieme a migliaia di altri concorrenti e brigare politicamente per avere la precedenza sugli altri.

E’ assai improbabile che gli amministratori messinesi – politicamente deboli e fortemente impegnati con gli svincoli e l’ampliamento di Tremestieri – possano ottenerle.

Qualora, per miracolo, vi riuscissero, i tempi sarebbero lunghissimi.

Meglio tentare di trovare risorse private, creando le condizioni per investimenti redditizi.

-Buoni affari- che vanno opportunamente incoraggiati ma anche attentamente disciplinati. Nell’interesse generale e nella massima trasparenza.

Senza le furbate e i misteri che hanno caratterizzato la pseudo-concessione di un altro pezzetto del nostro patrimonio: gli stadi e le aree adiacenti.

Non essendo facile trovare imprenditori disposti a investire molti milioni di euro nella nostra città, sarebbe preferibile indirizzarsi verso le tante piccole imprese commerciali e artigianali – magari riunite in cooperativa – disponibili a investire capitali più ridotti, dell’ordine di 50-100 mila euro. Da spendere per avviare le varie attività, ma anche per attrezzare adeguatamente capannoni e spazi comuni.

Crediamo che sarebbero tanti gli imprenditori – messinesi e non – attratti da un potenziale parco clienti costituito dai cittadini che verranno nella -Cittadella liberata- e dai turisti che sbarcano al terminal gestito da una grande Compagnia di navigazione.

Sembra un’occasione da prendere al volo, ma forse sopravvalutiamo il dinamismo dei nostri amministratori, senza il cui impegno tutto resterà il solito mucchio di parole inutili.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007