Nessuna certezza dall'incontro pomeridiano con il presidente dell'Ato3 Antonio Ruggeri. «Siamo destinati ad aspettare,ma siamo pronti a ricominciare con la protesta» spiega il rappresentante dell'Ugl Gaetano Quartarone

La protesta dei 38 lavoratori della Cooperativa Agrinova 2000 impiegati ai servizi di manutenzione e scerbatura delle 17 strutture cimiteriali della provincia, terminata la scorsa settimana dopo 36 giorni e 35 notti trascorsi, chi in tenda chi in macchina, di fronte i cancelli del Gran Camposanto, non è escluso possa riprendere qualora dal Comune non arrivino risposte certe.

Risposte che si sperava potesse arrivare dall’incontro in programma questo pomeriggio presso la sede dell’Ato 3 , ma di cui invece continua a non esserci traccia. «Il presidente Ruggeri – afferma il rappresentante Ugl Gaetano Quartarone – ci ha detto che la nostra situazione va analizzata e trattata in separata sede. Il problema sta proprio nel capire come poter reinserire quei 21 lavoratori facenti parte del progetto Lpu del ’98 senza però creare una sfilza di nuovi precari. Da stabilire inoltre anche come stabilizzare i rimanenti 16 lavoratori nell’ambito delle cooperative Ato».

Dunque nulla di fatto, un confronto utili solo a rimarcare l’ipotesi già circolata questa mattina. «Il nostro destino – aggiunge con tono amaro Quartarone – sembra quello di dove aspettare». Una considerazione più che legittima dato gli oltre 30 giorni di inascoltata protesta.