Si aprirà a marzo il processo per il presidente del Messina, Pietro Franza, coinvolto nell’inchiesta della polizia giudiziaria delle Fiamme gialle sui bilanci truccati della società tra il 2001 ed il 2006.
Lo ha deciso ieri sera il Gup Giovanni De Marco, che ha rinviato a giudizio Franza per false comunicazioni sociali e falso in bilancio, prosciogliendo invece entrambi gli indagati dall’ipotesi di truffa. Aliotta, quindi, esce completamente dalla vicenda.
L’inchiesta, affidata al pm Vito Di Giorgio, riguarda i bilanci societari dal 2001 al 2006, gonfiati, secondo l’ipotesi d’accusa, attraverso il metodo delle plusvalenze. Trucchetti che avrebbero permesso alla società di ottenere l’iscrizione ad un campionato che altrimenti non sarebbe stata possibile. Gli accertamenti sono scattati dopo le dichiarazioni dell’allora presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, che aveva denunciato il metodo delle plusvalenze, diffuso in larga parte nel mondo del calcio. L’inchiesta sul Messina, in particolare, è scaturita da una trasmissione di atti alla procura peloritana da parte dei colleghi romani, che indagavano sulle cessioni di alcuni giocatori tra le due compagini dagli stessi colori sociali.
Il 29 novembre scorso il Gup De Marco aveva condannato a 6 mesi, col rito abbreviato, l’altro indagato, Josè Villari, per alcune false fatture legate a delle forniture.
