Fornivano marijuana ai pusher ma quando questi non potevano pagare le forniture di droga li picchiavano e li derubavano
Rifornivano di marijuana gli spacciatori e quando qualcuno non riusciva a pagare le forniture di droga, venivano picchiati e derubati dei loro beni.
Due anni di indagini hanno portato i Carabinieri di Taormina ad arrestare due persone per estorsione aggravata in concorso. In manette sono finiti Alfio Mancuso, 27 anni di Giarre e Claudio Macrì, 38 anni di Taormina.
Ai due gli investigatori sono giunti a seguito di un’indagine partita nell’ottobre del 2008 con l’arresto di due giovani ai quali era stato sequestrato mezzo chilo di marijuana. Indagando sulla provenienza della sostanza stupefacente i Carabinieri hanno scoperto il meccanismo con cui in alcune zone veniva gestito il mercato della droga. In sostanza un fornitore cede in conto vendita la droga ai pusher che hanno il compito di spacciarla al dettaglio. Naturalmente gli spacciatori devono restituire la somma in tempi prestabiliti. Solo che la cifra, gravata dagli interessi, aumenta a dismisura, e molti pusher non riescono a restituire il denaro al fornitore. E qui scattano le ritorsioni. I Carabinieri hanno accertato che Mancuso e Macrì avevano ceduto in conto vendita alcune centinaia di grammi di marijuana ad un pusher con rate settimanali di 300 euro. In un mese la somma ha raggiunto i 6000 euro e lo spacciatore non è riuscito a restituirle. A quel punto Mancuso prima lo avrebbe picchiato, poi gli avrebbe sottratto una Ford Fiesta. Messo alle strette e temendo nuove ritorsioni la vittima ha deciso di denunciare ai Carabinieri Mancuso e Macrì. Un terzo complice è ancora ricercato.
