Gli ex lavoratori della Molini Gazzi non mollano: la speranza è un'area su Messina

Gli ex lavoratori della Molini Gazzi non mollano: la speranza è un’area su Messina

Redazione

Gli ex lavoratori della Molini Gazzi non mollano: la speranza è un’area su Messina

giovedì 19 Febbraio 2009 - 16:14

Non sarebbe tramontata l'idea della creazione di una cooperativa per la ripresa dell'attività, ma visto l'investimento, gli ex dipendenti ritengono poco agevole l'ipotesi Giammoro e sperano che l'Asi riesca a reperire uno spazio nel capoluogo, fulcro principale del mercato. Apprezzato l'impegno della Provincia regionale

Gli ex dipendenti della Molini Gazzi hanno inviato questa mattina una missiva di precisazione riguardo a quanto riporto in questi giorni dagli organi di stampa circa la tramontata possibilità di creare una cooperativa costituita dagli stessi lavoratori per la costruzione di un nuovo mulino e la continuazione dell’attività bruscamente interrotta lo scorso settembre. Lo “stop” alla nascita della cooperativa sarebbe prettamente dipendente da questioni logistiche, inerenti all’area individuata per la ripresa dell’attività.

“Vorremmo specificare che nonostante l’impegno degli assessori provinciali Fichera e Petrella e dei vertici dell’ASI – scrivono – non è stata ancora reperita una location adatta. Ci è stata messa a disposizione un’area nella zona di Giammoro ad un prezzo abbordabile (12.000 euro), ma a nostro avviso non risulta essere la soluzione migliore, per il semplice fatto che una volta acquistato il terreno bisognerebbe investire un notevole capitale per costruire la nuova fabbrica. Perché, signori, di fabbrica si tratta”.

Come sostenuto qualche mese fa, i lavoratori ritengono la collocazione dell’area troppo distante dal mercato principale che è indiduato a Messina, condizione che aggraverebbe notevolmente l’operazione dal punto di vista dei costi. “L’investimento iniziale va dai 350 mila euro per la costruzione di uno stabile o di un capannone e il milione e cinquecento euro per i macchinari – continuano. Qualcuno pensa che ci fermiamo o spaventiamo di fronte alla cifra di 12 mila euro per l’investimento del terreno? Pensate che a fronte di un investimento così cospicuo si possa fare un operazione a Giammoro che è distante da Messina, con conseguenti aggravi dovuti ai costi di trasporto futuri dei prodotti e delle materie prime? Se un’operazione del genere si porta avanti lo si fa con cognizione di causa visto e considerato che poi, saremmo noi a risponderne personalmente. Preso atto che le istituzioni dal punto di vista finanziario nn possono darci una mano”.

La posizione dunque continua ad essere di attesa, nella speranza che l’Asi possa reperire un’area nella zona di Larderia o comunque su Messina.

Infine l’ennesimo appello per cercare di ottenere le spettanze che i lavoratori attendono ancora dalla proprietà dell’azienda (tre mensilità, l’ultima busta paga, l’indennità di preavviso e il Tfr) e i ringrazimenti per l’impegno della Provincia Regionale di Messina ed in particolare per gli asessori Fichera e Petrella e per alcuni consiglieri provinciali, che hanno “dimostrato il loro impegno e la loro attenzione, lì dove l’istituzione più prossima, cioè il Comune di Messina, ha sempre taciuto o

fatto orecchio da mercante”. Ringraziamenti anche per il sindacato Flai Cgil e per l’avvocato Angelo Vitarelli.

La speranza di riprendere l’attività sarebbe dunque ancora viva.

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