Il gruppo di professionisti rappresentato dall’architetto Marabello presenterà il quaderno “Q.Tirone”, dedicato all’area oggetto delle attenzioni della Stu. Cliccando in basso l'intervista a Francesco Quero
Ci sono ancora la Stu, il Tirone, temi quali riqualificazione urbana e speculazione edilizia, al centro del dibattito politico e non solo. Il consiglio della IV circoscrizione ha deciso di riunirsi in seduta aperta nel suggestivo scenario della galleria S. Marta. Prima dell’inizio della riunione abbiamo ascoltato il presidente Francesco Quero, che ha spiegato la posizione del Consiglio sul Tirone e sui progetti (non ancora definitivi) presentati dall STU. (Cliccando in basso l’intervista video a Quero).
Alla seduta della IV circoscrzione sono stati invitati tutti i soggetti interessati. Tra questi anche il gruppo di professionisti rappresentato dall’arch. Luciano Marabello, che nei mesi scorsi aveva redatto un documento molto critico nei confronti della Stu: pronto un nuovo documento, molto più ampio e dettagliato, un vero e proprio quaderno chiamato “Q.Tirone”.
Vi hanno contribuito gli architetti Adriana Arena, Nicola Aricò, professore associato di Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica, Franco Cardullo, professore ordinario di Progettazione Architettonica, Valentina Caruso, Michela De Domenico, Francesca Faro, Adriana Galbo, Katia La Fauci, Elena La Spada, professore associato di Urbanistica, Marco Lo Curzio, Annunziata Maria Oteri, ricercatore di Restauro, Francesca Passalacqua, architetto, ricercatore di storia dell’architettura, Rita Simone, professore associato di Progettazione Architettonica, Fabio Todesco, ricercatore di Restauro, Giusy Vinci, architetto, l’ing. Edoardo Caminiti, il geologo Antonio Gambino, il conservatore Nino Sulfaro, i rappresentanti del sindacato Inarsind, l’ing. Pierluigi Pettinato e l’arch. Pino De Domenico, e i componenti dell’Istituto Inbar, gli architetti Anna Carulli, Cesare Oliva ed Ernesto Forte.
“Q.Tirone”, spiega Marabello, «raccoglie in dieci sezioni tematiche 15 schede di contributo prodotte da 19 autori provenienti da 3 professioni tecniche (architetti, ingegneri e geologi). La presentazione simbolica del quaderno in un’occasione politica è stata ritenuta la modalità più diretta per indirizzarlo a chi nelle sedi rappresentative e istituzionali ha il compito e la responsabilità di decidere. Il quaderno raccoglie in dieci temi significativi, le riflessioni e gli esiti del dibattito svolto all’interno del gruppo e interfacciato con il dibattito cittadino sul quartiere Tirone. Dopo la diffusione del documento preliminare di critica al progetto Tirone del novembre 2009, condiviso da un gruppo di architetti, liberi professionisti e docenti universitari, il gruppo è andato avanti, continuando a ragionare sui temi della trasformazione urbana; ai ventidue architetti iniziali si sono aggiunti altri professionisti, costituendosi come gruppo permanente di osservazione e discussione per la lettura della vicenda Stu all’interno delle generali politiche di trasformazione della città».
«Comunità Urbana – aggiunge Marabello – negli ultimi quattro mesi ha riunito e accolto contributi e suggerimenti di 45 professionisti, arrivando oggi alla presentazione di un quaderno: un contributo d’impegno civile, una raccolta e un intreccio di saperi tecnici, scientifici e professionali orientati alla lettura e all’interlocuzione con la città e le cui conclusioni provvisorie sono aperte ad ulteriori contributi e approfondimenti. Comunità Urbana non è un comitato, Comunità Urbana è un metodo di lavoro che aggrega persone e competenze sugli specifici temi della Trasformazione Urbana facendosi promotore di dibattito mirato e orientato, in Comunità Urbana i soggetti, associati temporaneamente sui temi, si aggregano e si riaggregano mantenendo la loro individualità e la paternità dei loro contributi». Nel “Q.Tirone” vengono esaminati analiticamente alcuni dei nodi di forte criticità del progetto Stu: «Sono presenti temi descrittivi, storici, urbanistici, viabilistici, procedurali ed economici, della sostenibilità dal punto di vista geologico e ambientale-ecologico, urbani ed architettonici, strategico-formali, “figurativi”».
