Finanza derivata, la Regione chiede una relazione ai Comuni coinvolti. La posizione di Bnl: «Provvedimento infondato»

Finanza derivata, la Regione chiede una relazione ai Comuni coinvolti. La posizione di Bnl: «Provvedimento infondato»

Finanza derivata, la Regione chiede una relazione ai Comuni coinvolti. La posizione di Bnl: «Provvedimento infondato»

giovedì 12 Maggio 2011 - 17:39

Già a gennaio era stata istituita una Cabina di monitoraggio dei derivati con esperti della materia e rappresentanti di Anci e Ardel. L’Istituto di credito: chiariremo tutto nelle sedi giudiziarie competenti

L’assessorato regionale dell’Economia chiederà, ai fini del rispetto dei limiti del Patto di stabilità e relativamente a questa tipologia di operazioni finanziarie, una relazione ai presidenti dei collegi dei revisori dei conti dei Comuni di Messina, Taormina e Giardini Naxos, interessati oggi dall’operazione della Guardia di Finanza in tema di derivati. E’ quanto si legge in una nota in cui l’assessorato conferma di aver “avvistato” da tempo il problema dei derivati e degli strumenti finanziari complessi negli enti locali siciliani, istituendo, già nel gennaio del 2011, la Cabina di monitoraggio dei derivati sotto il coordinamento dell’assessore e composta da esperti della materia e da rappresentanti di Anci e Ardel, oltre che da dirigenti e funzionari dell’assessorato.

«La Cabina – si legge nella nota – ha il compito di monitorare gli effetti prodotti sui bilanci dei Comuni siciliani dai cosiddetti derivati, ossia quei particolari strumenti finanziari che sono stati utilizzati come soluzione per ristrutturare il debito, prolungarne la scadenza e abbassarne i tassi. Inoltre, intende supportare gli enti locali nell’analisi dei contratti e in eventuali criticità e affiancarli nella ricerca delle migliori soluzioni tecniche e giuridiche, valutando gli effetti sul bilancio e sul Patto di stabilità». Al 31 dicembre del 2009, da una indagine della Corte dei Conti, risultava che oltre una cinquantina di Comuni avevano in corso contratti derivati, per un ammontare complessivo di 750 milioni di euro. Nel febbraio di quest’anno l’assessorato ha avviato, nei confronti di tutti gli enti locali siciliani, un’azione di monitoraggio, che è prossima alla conclusione, per ottenere un quadro conoscitivo sui derivati esistenti al 31 dicembre del 2010.

Fino a oggi a rispondere sono stati un centinaio di enti. Tra quelli che non lo hanno fatto ci sono proprio Messina, Taormina e Giardini Naxos. «La Cabina – si legge infine – è stata costituita anche per favorire, con il sostegno delle strutture regionali, la rinegoziazione dei contratti a condizione maggiormente favorevoli per le amministrazioni interessate. Ulteriori o eventuali azioni di carattere conoscitivo o ispettivo potranno essere messe in atto, ove ne esitano i presupposti».

Intanto la Bnl prende posizione rispetto a quanto accaduto oggi: «In merito alla notizia, diffusa oggi dalla stampa, relativa al sequestro preventivo di 17 milioni per operazioni su strumenti finanziari derivati con i comuni di Messina e di Taormina – si legge in una nota dell’Istituto di credito – Bnl ritiene il provvedimento infondato e basato su una serie di fraintendimenti normativi e concettuali che saranno chiariti nelle sedi giudiziarie competenti. La Banca, nel confermare la correttezza dell’operato dei propri dipendenti, impugnerà il provvedimento con richiesta di riesame al Tribunale di Messina». Bnl fa sapere inoltre che «fin dall’avvio delle indagini ha collaborato con la massima trasparenza con gli inquirenti e fornito copiosa documentazione e consulenze tecniche, atte a dimostrare l’assoluta correttezza della propria operatività, confida nell’esito positivo dell’intera vicenda processuale».

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