A destare preoccupazione l'ordine del giorno presentato dall'assessore al bilancio Orazio Miloro
-Quello che è uscita dalla porta rischia ora di rientrare dalla finestra-. Così il Forum provinciale per l’acqua pubblica di Messina che, dopo l’annullamento della delibera che apriva la strada alla privatizzazione, torna a lanciare l’allarme e chiede un incontro urgente al presidente della provincia Ricevuto per avere chiarimenti e rassicurazioni in merito. Il Forum provinciale, di cui fanno parte le sezioni provinciali della Fp Cgil, Cgil, Rifondazione comunista, Legambiente, Rete Lilliput e Energia messinese, scrive al presidente Ricvuto esprimendo soddisfazione per l’annullamento della delibera del commissario straordinario regionale che aveva previsto la privatizzazione della gestione dell’acqua, e avviato le procedure di gara.
Una posizione che rispecchia la volontà della maggioranza dei sindaci della
provincia che si erano appunto espressi per una gestione pubblica del bene. Tuttavia il Forum manifesta le proprie perplessità sull’Ordine del Giorno proposto dall’Assessore al Bilancio del Comune di Messina, Orazio Miloro, che non specificando le modalità di gestione, di fatto riapre la strada ad una possibile privatizzazione-. -Un Ordine del giorno che non specificando le modalità di gestione del bene acqua, lascia di fatto aperta la strada e qualunque soluzione, anche la privatizzazione. Quindi ciò che era stato buttato fuori dalla porta con questo OdG rientra dalla finestra-, rileva il Forum che su questo punto chiede pertanto un incontro urgente al presidente Ricevuto.
Il Forum provinciale per l’acqua pubblica di Messina si era costituito nel 2008
quando nella sola provincia di Messina vennero raccolte oltre 19mila firme a
sostegno di una gestione pubblica dell’acqua. Ne fanno parte la Fp Cgil, la Cgil
Rete Lilliput, Legambiente, Rifondazione comunista, Energia messinese. Per il Forum provinciale -..l’acqua è diritto inalienabile, deve essere considerato
un servizio pubblico privo di rilevanza economica e quindi sia la proprietà che la gestione devono essere realizzate compiutamente attraverso l’affidamento a un Ente pubblico, sia esso un Consorzio tra comuni, un’Azienda speciale, un’Azienda speciale consortile-.
