L'uomo aveva fatto fallire l'azienda per poter fronteggiare i debiti contratti. In seguito denunciò gli usurai ai quali si era rivolto
L’imprenditore Domenico Bertuccelli è stato condannato a due anni di reclusione dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale nel processo per il fallimento della sua ditta, la Coniber.
Il fallimento dell’impresa darebbe stato causato dallo stesso Bertuccelli per poter far fronte ai debiti accumulati. Non per niente in precedenza l’imprenditore si era rivolto a degli usurai che però lo avevano “strizzato” completamente di ogni avere. Ormai disperato Bertuccelli si rivolse alle forze dell’ordine denunciando gli strozzini e facendo arrestare 23 persone nell’operazione Nikita.
Una denuncia non indolore per Bertuccelli che fu arrestato e finì ai domiciliari per spaccio di droga. L’uomo, infatti, per racimolare un po’ di denaro e poter pagare gli usurai si mise a spacciare marijuana.
Ieri il PM Vito Di Giorgio aveva chiesto per Bertuccelli la condanna a 2 anni di reclusione