Inaugurato il nuovo anno giudiziario. Nel distretto messinese giustizia allo sbando

Inaugurato il nuovo anno giudiziario. Nel distretto messinese giustizia allo sbando

Redazione

Inaugurato il nuovo anno giudiziario. Nel distretto messinese giustizia allo sbando

sabato 31 Gennaio 2009 - 13:16

Nella sua relazione il presidente della Corte d'Appello Fazio ha sottolineato le gravi carenze che affliggono il distretto

La giustizia messinese rischia di implodere. Gli organici dei giudici sono insufficienti, i tempi dei processi intollerabili, mancano personale amministrativo e mezzi, le carceri scoppiano. L’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto di Messina ha riproposto i problemi di sempre, le carenze e le disfunzioni, le richieste di intervento soprattutto ai politici locali e nazionali da sempre sordi a questi appelli. E come accade ormai da anni anche oggi gli avvocati erano assenti dall’aula della Corte d’Assise in segno di protesta.

Nella sua relazione il presidente della Corte d’Appello di Messina, Nicolò Fazio, ha tracciato un bilancio preoccupante della situazione della giustizia civile e penale nel distretto messinese. Il problema principale rimane la carenza negli organici dei magistrati. In Corte d’Appello la scopertura supera il 35%, nelle sezioni civili più di un migliaio di cause giacciono prive di titolare, sulla Corte d’Assise d’appello gravano 11 processi, sono vacanti posti sia negli uffici penali che in quelli civili ed altrettanto drammatica è la situazione nei tribunali di Barcellona e Patti e nella sezione stacca di S.Agata Militello.

Il presidente Fazio ha sottolineato anche la situazione precaria del personale di cancelleria ed ausiliario con posti scoperti ormai da tempo e l’annoso problema del Palazzo di Giustizia satellite di cui la politica locale non riesce a farsene carico. Fazio si è rivolto al sindaco Buzzanca, presente in aula, per chiedere un intervento affinché finalmente si sblocchi l’iter per la scelta di un’area che possa ospitare la struttura giudiziaria.

Il presidente della Corte d’Appello si è soffermato poi sulla giustizia penale ed ha ricordato come le associazioni di tipo mafioso continuino ad aggredire le attività economiche e sociali attraverso estorsioni, attentati e turbativa degli appalti. Giostra, S.Lucia sopra Contesse e Mangialupi i quartieri più a rischio mentre in provincia è la fascia tirrenica, soprattutto Barcellona, a risentire maggiormente delle attività delle famiglie mafiose. Per quanto riguarda i singoli reati aumentano i tentati omicidi, estorsioni, usura, rapine e furti ma anche violenze sessuali, pedofilia e pedopornografia. Resta costante il numero dei reati contro la pubblica amministrazione anche se ultimamente ne sono stati scoperti di importanti.

Dopo gli interventi del rappresentante del CSM Giulio Romano e del Ministero di Giustizia Emanuele Caldarera particolarmente apprezzato è stato quello del Procuratore generale Franco Cassata per il quale bisogna parlare non di disfunzioni ma di totale fallimento della giustizia. Non c’è alcuna programmazione e la stasi della giustizia civile e penale è drammatica. Il problema –ha detto Cassata- sta nel divario fra domanda di giustizia ed offerta. Servono più magistrati per uscire dall’emergenza. Cassata si è soffermato anche sul sovraffollamento delle carceri. La strada da seguire non è la costruzione di nuovi istituti ma quella delle misure alternative: affidamento in prova o semilibertà. Sono, quindi, intervenuti il Procuratore Capo Guido Lo Forte che ha individuato nel racket delle estorsioni una delle cause del declino economico di Messina ed ha annunciato un potenziamento della DDA

Quindi forti critiche al sistema giudiziario sono state lanciate dal presidente dell’ordine degli avvocati di Messina Francesco Marullo di Condojanni e dal presidente della sezione messinese dell’ANM Daria Orlando che ha espresso forti critiche al governo centrale per la riforma della giustizia soprattutto sul punto che riguarda l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche.

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