Indagati vertici aziendali per alterazione di bellezze naturali
Bloccata una delle più importanti aziende che esporta pietra pomice a livello internazionale. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico e del Comando provinciale di Messina, coordinati dalla Procura di Barcellona, hanno sequestrato la liparota Pumex spa, l’impresa di Vincenzo D’Ambra. Posti i sigilli all’intera area di ex cava di contrada Porticello, in parte già sequestrata nel novembre del 2006, gli stabilimenti dell’impresa, un’ulteriore area, dove è presente materiale di scarto, a Punta Castagna, 14 tra macchinari e mezzi, inclusi i pontili (nella foto) ed i nastri trasportatori. Il decreto di sequestro preventivo, siglato dal Gip di Barcellona, Marisa Salvo, su richiesta dei pm Olindo Canali e Francesco Massara, ha riguardato un totale di 1 milione 300 mila mq di superficie per un valore di svariate centinaia di milioni di euro. L’inchiesta, che vede indagati lo stesso D’Ambra, rappresentante legale, ed il direttore tecnico Francesco Galvagno, ruota intorno alla violazione delle norme poste a salvaguardia del patrimonio dell’umanità, tutelato dall’Unesco, che dal 2000 ricomprende anche le Isole Eolie. Norme che, da sette anni fa ad oggi, prevedevano l’entrata in regime per gradi, per evitare di mettere in ginocchio un’attività che è la principale risorsa dell’arcipelago, riconvertire le attività e non stroncare l’economia di 100 famiglie. L’ultima proroga alle attività di estrazione è scaduta all’inizio del 2006. Da allora, però, la Pumex ha continuato a scavare. Lo dimostrano le foto e i rilievi compiuti via cielo, mare e terra dai Carabineri Tutela Ambientale, che hanno rivelato la continua trasformazione della morfologia del territorio. Segno inequivocabile che la Pumex ha continuato ad estrarre pietra pomice quando invece avrebbe dovuto esclusivamente lavorare ed esportare il materiale di scorta. Sette i reati ipotizzati: attività estrattiva abusiva, violazioni della normativa urbanistica e di quella paesaggistica, l’alterazione di bellezze naturali, deposito incontrollato di rifiuti e furto aggravato di rilevanti quantità di materiale abusivamente estratto.