'Metropolitana del Mare': il Bluff infinito nell'area dello Stretto

‘Metropolitana del Mare’: il Bluff infinito nell’area dello Stretto

Redazione

‘Metropolitana del Mare’: il Bluff infinito nell’area dello Stretto

martedì 21 Aprile 2009 - 12:30

Il Tar del Lazio blocca il procedimento accogliendo il ricorso della Snav: adesso toccherà al Consiglio di Stato. I pendolari sperano che il progetto venga cestinato

Era da due mesi esatti che non si parlava più dei trasporti nello Stretto. Quasi ci si era dimenticati di traghetti, aliscafi, bandi, corse, prezzi, orari e disagi. S’è preferito guardare al futuro, pensare al Ponte sullo Stretto, agli ammalianti proclami del Governo che per l’ennesima volta, sulla falsariga dei governi che si succedono negli ultimi trent’anni, promette la realizzazione di questa grande opera che, certamente, sconvolgerebbe il sistema dei trasporti nello Stretto e nel Mediterraneo tutto.

Con l’ipotetica realizzazione del Ponte si verrebbe a realizzare quel progetto di ‘Metropolitana di Superficie’ ferroviaria che, con veloci pendolini, collegherebbe in poco più di trenta minuti (con otto fermate) la zona sud di Messina e la zona sud di Reggio, come recita il progetto del Ponte.

Per quanto, però, possiamo apprezzare la propensione a guardare avanti, a prospettare il futuro e a non averne timore, siamo però costretti a sottolineare che non ci si può perdere nei sogni, nei progetti e nelle speranze del “domani” dimenticandosi del presente.

E il presente dei trasporti nello Stretto è nero, buio, degradato. Un presente peggiore non solo del futuro immaginario, ma anche di un passato palpabile e concreto. Di quel passato in cui Reggio e Messina avevano assaporato collegmenti rapidi, veloci e funzionali alle esigenze dei pendolari, fino al tragico incidente del Segesta Jet del 15 gennaio 2007. Ma non vogliamo ricominciare daccapo: la storia la conoscono un pò tutti.

Ricominciamo dalla fine: la novità è che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Snav che s’era ribellata all’assegnzione del bando di ‘Metropolitana del Mare’ all’Ati (chiamata “Metromare dello Stretto”) costituita tra Rfi e Ustica Linesa.

Era da febbraio, infatti, che Rfi (titolare delle autorizzazioni per gestire i trasporti nello Stretto) aveva bloccato la possibilità di emissione degli abbonamenti, nell’attesa che da un giorno all’altro partisse il nuovo servizio di ‘Metropolitana del Mare’, il grande bluff di cui abbiamo tanto discusso.

I pendolari, intanto, stanno viaggiando in massa con i traghetti della Caronte & Tourist tramite Villa San Giovanni, che diventa una tappa obbligata per chi deve andare da Reggio a Messina e viceversa (allungando oltremodo così i tempi di percorrenza e quindi i disagi di chi deve viaggiare).

Gli aliscafi sono sempre più tristemente vuoti in quanto utilizzati solo da chi viaggia a singhiozzo e ha quindi la convenienza nonostante la spesa obbligata di 4,50€ al giorno!

Per chi invece studia e lavora nell’altra sponda dello Stretto, l’utilizzo dei traghetti della Caronte, molto più economici e convenienti, diventa praticamente una costrizione. Questo stato di cose ha portato numerosi disagi, in primis, alla gestione del servizio di traghettamento automobilistico proprio della Caronte, i cui manager hanno spiegato più volte le motivazioni per cui non vorrebbero sostenere anche il “peso” dei pendolari, perchè le navi traghetto nascono per il traghettamento veicolare e la presenza di una grande massa di pendolari che traghettano come pedoni comporta numerosi disagi all’azienda stessa.

Nonostante questo, però, le Caronte sono ad oggi l’unico appiglio per chi deve quotidianamente viaggiare (e sono circa dodicimila persone!) da un lato all’altro dello Stretto.

Il bando della ‘Metropolitana del Mare’, quello che abbiamo sempre definito un grande bluff, è oggi bloccato dal Tar del Lazio: si riaccende, così, nei pendolari, la speranza che quel tipo di progetto possa essere definitivamente accantonato e messo da parte per ritornare a immaginare un sistema di trasporti funzionale almeno com’era fino a un paio di anni fa.

Ideato dall’ex ministro dei trasporti Alessandro Bianchi nella primavera 2007 e pubblicato a luglio 2008, il bando prevedeva un finanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 2008/2010 da destinare a chi avrebbe vinto la gara aggiudicandosi le concessioni per i trasporti nello Stretto.

Una gara vinta proprio da Rfi, che già gestisce tramite Bluvia i mezzi veloci che collegano i porti di Reggio e Messina, in Ati con Ustica Lines perchè da sola l’azienda che fa capo alle Ferrovie dello Stato non aveva i mezzi previsti dal bando.

Intanto siamo praticamente a maggio 2009, e il servizio non è ancora partito (per fortuna!).

Diciamo per fortuna perchè il bando della fantomatica ‘Metropolitana del Mare’ è un bando disegnato con i piedi, che prevede per i pendolari un pesantissimo incremento dei disagi perchè immagina un percorso circolare dei mezzi veloci con 4 inutili fermate (inspiegabile quella di Villa!) tanto da dilatare i tempi di percorrenza Reggio-Messina (e viceversa) fino a quasi due ore di tempo!

Alla Snav non è andata bene l’assegnazione del Bando all’Ati di Rfi e Ustica Lines, ed è proprio di questi ultimi giorni la notizia che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso che adesso passa al Consiglio di Stato: se verrà confermata anche in questa sede la decisione del Tar del Lazio, bisognerà rifare la gara con tempi che si allungheranno ancora di più.

I pendolari, però, vorrebbero che si rifacesse completamente il progetto e rimangono shoccati, allibiti, di fronte all’ultima nota della Cgil, congiunta delle segreterie Reggina e Messinese, in cui i segretari rispettivi Francesco Alì e Lillo Oceano hanno scritto che la ‘Metropolitana del Mare’ è “l’unico sistema che potrebbe efficacemente e velocemente collegare le due sponde”.

Si tratta di “un progetto ambizioso – proseguono i segretari Cgil – con un finanziamento milionario senza le opportune verifiche e con un bando raffazzonato che prevede persino la realizzazione di un nuovo pontile in area Papardo”: ma se è un finanziamento milionario senza verifiche, e un bando raffazzonato, come fa ad essere “l’unico sistema che potrebbe efficacemente e velocemente collegare le due sponde”?

E poi, ancora, non è assolutamente vero che il bando prevede la realizzazione di un nuovo pontile nell’area di Papardo!

I segretari Cgil evidentemente questo bando non l’hanno voluto leggere, studiare e consultare neanche con il binocolo.

Il bando prevede che gli aliscafi facciano tappa anche a Papardo (oltre che a Reggio, Villa e Messina) dove però non esiste un pontile (nè un progetto per realizzarlo) e il bando stesso non ne prevede la realizzazione, ma sottintende che qualora a Papardo non ci dovesse essere un pontile, i mezzi veloci salteranno quella fermata e andranno dritti alla successiva!

La realtà è che il progetto di ‘Metropolitana del Mare’, se davvero sarà un giorno messo in pratica, non farà altro che allontanare tragicamente Reggio e Messina.

La situazione, intanto, continua ad essere difficile perchè Bluvia non sembra aver intenzione di ripristinare gli abbonamenti, di cui comunque erano stati aumentati i prezzi in modo vertiginoso, e allora ai pendolari non resta che viaggiare tramite le Caronte di Villa, sobbarcarsi ulteriori disagi e rimanere esterrefatti di fronte ad alcune note firmate da chi evidentemente vive completamente fuori dalla realtà delle cose.

Il problema, oltre che per i pendolari attuali, è quello dei potenziali pendolari del futuro: questo stato di cose sta già allontanando Reggio e Messina in quanto molti rifiutano a viaggiare e lavorare nell’altra sponda per un’assoluta impossibilità di spostarsi in modo agevole e degno di un Paese civile.

E così, dopo la “promozione” di Reggio a “Città Metropolitana” come primo passo per la realizzazione dell’Area dello Stretto oggi sulla bocca di tutti, le due sponde dello Stretto continuano invece ad essere più lontane: urge assolutamente un forte intervento politico, congiunto tra forze di destra e sinistra, di maggioranza e opposizione, di Reggio e di Messina, di Calabria e di Sicilia affinchè venga definitivamente accantonato il progetto fallimentare e delirante ideato dall’ex ministro Alessandro Bianchi durante il governo Prodi, e affinchè se ne faccia un altro in modo da mantenere gli stessi finanziamenti economici ma delineando un collegamento diretto tra Reggio e Messina, senza fermate intermedie, di soli 20 minuti di tragitto (anni fa ci hanno fatto vedere che è possibile impiegarci così poco!) e, soprattutto, con più corse specie nelle ore serali e notturne (incredibile ma vero, dopo le 18:30 Reggio e Messina sono praticamente isolate).

L’impegno congiunto della politica, a Reggio, dove destra e sinistra hanno lavorato in modo compatto per ottenere li riconoscimento della Città Metropolitana, ha dato i suoi frutti.

Adesso è arrivato il momento di utilizzare questo tipo di compattezza anche per risolvere la questione dei trasporti, altrimenti anche gli sforzi prodotti per il riconoscimento della Città Metropolitana saranno vani.

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