Il sit-in tenutosi presso la Prefettura ha voluto riaffermare il ruolo del sindacato e riacquistare la centralità della contrattazione
Hanno tenuto fede alla protesta i lavoratori del settore Cisl-Funzione pubblica che questa mattina hanna manifestato di fronte il Palazzo del Governo. Il sit-in ha voluto riaffermare il ruolo del sindacato e riacquistare la centralità della contrattazione. “I sacrifici – ha spiegato Calogero Emanuele, segretario generale Cisl Fp Messina – devono essere condivisi da tutti. Occorre stanare gli evasori ed eliminare sprechi, consulenze, incarichi e comparaggi. La Cisl, su questo, ha già chiarito che non farà sconti a nessuno”.
La Cisl chiede un nuovo accordo che, facendo ripartire la contrattazione integrativa, aumenti la partecipazione dei lavoratori pubblici alla riqualificazione della spesa e consenta di distribuire le economie di gestione tra riassetto dei bilanci e retribuzione delle professionalità. Un accordo che dovrà servire a definire gli spazi e i luoghi della contrattazione integrativa e decentrata; attivare le procedure, in tempi certi e immediati, per la stabilizzazione dei lavoratori precari siciliani; incentivare i risparmi di gestione da destinare al miglioramento dei servizi e al salario accessorio del personale coinvolto; bloccare qualsiasi restituzione o diminuzione delle risorse destinate alle busta paga dei lavoratori, sia a livello nazionale sia a livello di contrattazione integrativa o decentrata; bloccare qualsiasi decurtazione del salario accessorio in applicazione delle nuove norme del d.lgs. 150 per la parte del salario già definito dalla contrattazione locale e nazionale; ripristinare il valore della contrattazione collettiva come leva per la gestione delle risorse umane nel pubblico impiego; nella vigenza degli accordi di secondo livello, garantire alle parti lo svolgimento delle procedure di informazione e consultazione, verifica, concertazione come previste dalle leggi, dai contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria e dagli accordi collettivi per la gestione degli effetti sociali connessi alla trasformazione delle amministrazioni quali innovazioni tecnologiche, organizzative e dei processi di ristrutturazione; definire presso l’Aran un nuovo accordo quadro per le relazioni sindacali, in modo tale da accompagnare una proposta di contrattazione di qualità per uscire dalla crisi e da evitare interpretazioni e prassi che nel blocco della contrattazione vedano un avallo rispetto ad una gestione unilaterale dell’organizzazione e del personale delle amministrazioni pubbliche.
Un aspetto importante è stato quello riservato al precariato siciliano. “Il governo regionale – ha detto Emanuele – deve aprire il tavolo di confronto per definire la piattaforma relativa al definitivo azzeramento del precariato, procedendo alla definitiva stabilizzazione ricorrendo ad ogni forma possibile di contrattualizzazione a tempo indeterminato”.