Lotta al precariato e affermazione dei diritti contrattuali: questi i -cavalli di battaglia- del segretario generale
Antonino Alibrandi (nella foto), 32 anni, è stato confermato segretario generale della Fim Cisl di Messina al termine del Congresso provinciale della Federazione Metalmeccanici della Cisl che si è tenuto oggi presso l’Istituto professionale Antonello alla presenza del segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli, del segretario generale regionale della Fim Cisl Salvatore Picciurro e del segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese. Segretario generale da meno di un anno, Alibrandi ha visto rinnovata la fiducia degli iscritti alla Fim per i prossimi quattro anni. Confermata anche la segreteria che affiancherà Alibrandi: Leonardo Miraglia e Giuseppe Crisafulli.
“Il ruolo del sindacato nella nostra provincia – ha detto nella sua relazione Alibrandi – dovrà essere ridisegnato in funzione di esigenze specifiche e urgenti e la FIM dovrà essere pronta non soltanto a opporsi a situazioni di illegittimità o di sopruso contrattuale, ma anche a proporre soluzioni nuove, rispondenti alle esigenze dei lavoratori ma anche obbiettivamente percorribili dalle imprese”.
Non è mancato l’accenno alla situazione locale che negli ultimi anni ha visto diverse vertenze aprirsi soprattutto nel settore della cantieristica. “La crisi della grande impresa ma anche delle piccole e medie imprese, che sono la gran parte delle tipologie di aziende presenti nel messinese, incide sulla struttura e sulla qualità dell’occupazione – ha continuato – Ovvero sulle professionalità richieste e sulle forme contrattuali adottate, sulle condizioni del lavoro che realmente si realizza. Nei posti di lavoro le difficoltà sono tante: alla DUFERDOFIN-NUCOR, dopo 13 anni di continua crescita produttiva e occupazionale, l’azienda è stata costretta ad attivare le procedure di Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) per 250 dipendenti, per far fronte alla grave crisi che sta attraversando il settore della Siderurgia. I Cantieri navali RODRIQUEZ, dopo l’acquisto da parte del Gruppo IMMSI di proprietà della famiglia Colaninno, stanno attraversando il momento peggiore degli ultimi Dieci Anni. Non abbiamo, in questi anni, mai visto un Piano Industriale che prospettasse il rilancio dei Cantieri, ma ci si è limitati a sopravvivere con le commesse che la vecchia proprietà aveva acquisito. E oggi che l’ultima commessa sta per essere ultimata non si sa quale Futuro ci aspetti”.
Forte il grido d’allarme che arriva dal Congresso della Fim di Messina: “Se
le aziende più rappresentative del nostro territorio – ha affermato Alibrandi – oggi presentano questo grave stato di sofferenza vi sono condizioni quotidiane ancora peggiori in tante realtà produttive della zona di Giammoro, nell’indotto della Raffineria di Milazzo e altre piccole aziende presenti in tutto il nostro territorio dove siamo chiamati spesso per richiede il rispetto del contratto e delle leggi”.
“Il nostro è un territorio precario con una comunità debole – ha detto nel
suo intervento il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese
– un territorio in cui si vive di assistenza pubblica, senza una classe
imprenditoriale importante. Un territorio vissuto come mercato e non come
territorio di produzione dove le rappresentanze politiche, che non vengono
eletti ma designati da una Politica guardano poco o nulla ai bisogni dei
suoi abitanti. Al nord si mobilitano tutti per avere le condizioni migliori,
qui è come se tutte le scelte non possano mai riguardare il nostro
territorio”.