L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Indagini della Polizia per portare alla luce nuovii casi

Ha fatto scena muta, rifiutandosi di rispondere alle domande del gip Walter Ignazzitto. Si è avvalso della facoltà di non rispondere P.F. 43 anni l’allenatore -pedofilo arrestato ieri dalla Squadra Mobile con l’accusa di violenza sessuale su minore, continuata ed aggravata. Non ha voluto fornire alcuna speigazione al giudice l’uomo che negli ultimi anni ha allenato i settori giovanili di parecchie squadre messinesi. Ultimamente guidava le formazioni Pulcini ed Esordienti di una società della zona sud.

Secondo l’accusa l’uomo, approfittando della sua posizione, esercitava pressioni psicologiche sui giovani calciatori. Gli prometteva provini in club di serie A o la fascia di capitano in cambio di attenzioni particolari. Inviando loro anche 50, 60 sms al giorno avanzava anche richieste di carattere sessuale. Spesso li invitava a compiere atti di autoerotismo per telefono mentre negli spogliatoi li baciava ed abbracciava. Due i casi cotnestati al momento, ai danni didue ragazzini di 13 e 14 anni ma le indagini proseguono per accertare se altri calciatori siano stati molestati. A scoprire tutto la madre del ragazzo 14enne che ha letto sul cellulare del figlio uno strano sms: -Perchè mi hai tradito?-. Ad inviarlo era stato proprio l’alenatore del quale i genitori si fidavano al punto da affidargli i figli che lui stesso prendeva in auto e li accompagnava al campo di allenamento o li invitava a colazione. Il ragazzino ha confessato tutto ai genitori e da lì è scattata la denuncia alla Squadra Mobile e l’arresto di ieri mattina.

Al termine dell’interrogatorio il gip Ignazzitto ha lasciato in carcere l’allenatore.