Protesteranno per quattro ore davanti all’ingresso dell’ospedale Piemonte. Il personale ASU domani dalle 9 alle 12 si asterrà dal lavoro per chiedere alla Regione l’avviamento delle procedure di stabilizzazione. Clara Crocè e Daniele David della Funzione pubblica Cgil sottolineano lo status di precari dei lavoratori ASU utilizzati da oltre 10 anni per mansioni strutturali ma senza certezze sul proprio futuro e senza diritti previdenziali. “Ormai da troppi anni il personale ASU (ex circ. 331 ed ex dlgs 280), impegnato in enti pubblici e privati, svolge funzioni “strutturali-, indispensabili al funzionamento di queste aziende senza, però, alcun inquadramento contrattuale- spiegano Crocè e David – Poco meno di 3 mila persone, solo nella città dello stretto, che rischiano di attraversare tutta la vita produttiva senza aver mai firmato un contratto di lavoro dipendente: senza diritti oggi e senza pensione domani. E’ questo anche il caso dell’Ospedale Piemonte che, da circa 10 anni, utilizza 30 lavoratori ASU senza che vi sia un contratto, senza le adeguate tutele per la salute e la sicurezza, senza una precisa indicazione dei loro diritti e dei loro doveri-.
“Tutto questo è inaccettabile sotto il profilo etico, politico e sociale- commentano Crocè e David-, così come è inaccettabile che gli “enti utilizzatori- possano esercitare tutto il potere gerarchico proprio di un datore di lavoro rifiutandosi, al contempo, si assumere le relative responsabilità. La Regione e gli stessi Enti Utilizzatori sono nelle condizioni di dare una risposta certa alle legittime domande di queste persone. Lo sciopero di domani vuole essere la prima tappa di un percorso di mobilitazione che ha l’obiettivo di superare l’attuale disastrosa condizione di precarietà selvaggia in cui si trovano questi lavoratori-.
(foto di Dino Sturiale)
