Pesanti richieste oggi nel processo a carico di undici imputati dell’operazione “Barbarossa” per associazione mafiosa, estorsione aggravata e incendio. Si tratta delle estorsioni e degli attentati compiuti ai danni di imprese edili impegnate nei lavori di realizzazione dell’autostrada Palermo – Messina.
Il Procuratore della Repubblica di Mistretta, Luigi Patronaggio ha chiesto la condanna a 18 anni per Giuseppe Presti e Francesco Arco Vita; 16 anni per Antonino Miraglia Fagiano, Giovanni Marcini e Gaetano Letizia; 12 anni per Francesco Biondo e Tindaro Lamonica; 8 anni per Giuseppe Marino Gammazza e Sebastiano Bontempo; 6 anni per Sebastiano Musarra Amato. Chiesta l’assoluzione, per non aver commesso il fatto, per Rosario Serrauto.
Gli attentati nei confronti dei cantieri furono commessi nel 1998 e 1999. Ma le denunce degli imprenditori, per lo più provenienti dall’Italia settentrionale, e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia consentirono ai Carabinieri di incastrare i responsabili delle estorsioni. Grazie anche alle intercettazioni telefoniche ed ambientali gli investigatori scoprirono che quasi tutti gli imprenditori erano costretti a pagare il “pizzo” alle cosche locali. Alcuni di loro recuperavano i soldi versati per pagare le tangenti a Cosa Nostra utilizzando cemento depotenziato. Il processo riprenderà venerdì prossimo. La sentenza è prevista entro la fine del mese di aprile.
