Quasi ventiquattro anni di carcere sono stati inflitti dai giudici del tribunale di Barcellona per gli imputati del processo -Sistema- sulle estorsioni nel barcellonese. Nel dettaglio, la condanna a 8 anni e 6 mesi ha colpito Pietro Nicola Mazzagatti di Santa Lucia del Mela e l’agrigentino Vincenzo Licata. Domenico Mortellaro è stato invece condannato a 6 anni ed 8 mesi.
L’operazione Sistema rimane una delle più importanti messe a segno della forze dell’ordine contro la criminalità organizzata barcellonese. A consentire gli arresti dei boss di Cosa Nostra le dichiarazioni dell’imprenditore ed ex vice presidente del consiglio comunale di Barcellona, Maurizio Marchetta. L’uomo nel gennaio 2009 cominciò a collaborare con la giustizia svelando agli uomini della Squadra Mobile di Messina i retroscena della mafia del Longano. L’imprenditore raccontò di essere stato costretto per dieci anni a pagare il pizzo su tutti i lavori pubblici. Svelò parecchi retroscena della vita pubblica di Barcellona tracciando anche una mappa dettagliata dei clan.
A capo della mafia del Longano vi sarebbe Carmelo D’Amico, l’uomo che gestirebbe il mercato delle estorsioni sugli appalti pubblici, imponendo il pizzo a tutti gli imprenditori della zona. Licata e Mortellaro sono accusati di aver chiesto una tangente a Marchetta in cambio di protezione per dei lavori pubblici che la sua impresa avrebbe dovuto effettuare in provincia di Agrigento.
