Operazione Ulisse: restano in carcere Caliri ed i fratelli Coppolino

Operazione Ulisse: restano in carcere Caliri ed i fratelli Coppolino

Redazione

Operazione Ulisse: restano in carcere Caliri ed i fratelli Coppolino

venerdì 08 Maggio 2009 - 19:26

Il gip non convalida il fermo di Chiovetta e già ieri era stato scarcerato Scardino

Si sono conclusi oggi pomeriggio gli interrogatori davanti ai Gip di Barcellona, Belluno e Asti, delle cinque persone fermate dalla DDA di Messina nell’operazione Ulisse.

Il Gip di Barcellona, Anna Adamo, ha firmato l’ordine di custodia cautelare in carcere per Angelo Caliri (nella foto)e per i fratelli Stefano e Michele Coppolino, ritenuti vicini al boss Carmelo Mazza, ucciso il mese scorso a Merì. I due devono rispondere di associazione mafiosa e tentata estorsione. Il fermo non è stato invece convalidato per i reati di violenza privata. Quest’accusa era stata formulata dai pm Giuseppe Verzera ed Angelo Cavallo in quanto sarebbero state esercitate pressioni sul parroco don Siracusa perché accettasse come madrina ad un battesimo la compagna di Caliri che non è mai stata cresimata. Caliri ed i fratelli Coppolino restano rinchiusi nel carcere di Gazzi.

Il gip di Belluno, invece, non ha convalidato invece il fermo del milazzese Francesco Chiovetta. Il giovane, che da qualche tempo viveva a Belluno, era stato raggiunto telefonicamente dai Coppolino i quali gli chiesero la restituzione di qualcosa che Mazza, prima di essere assassinato, gli aveva consegnato. Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi di una pistola

Ieri il gip di Asti aveva già restituito la libertà all’ex calciatore Cosimo Scardino, uomo dei boss Giuseppe Gullotti e Sam Di Salvo. Scardino aveva l’obbligo di residenza ad Asti e nella città piemontese era stato raggiunto da Caliri e dai Cappolino. Dopo l’uccisione di Mazza i tre temevano per la loro incolumità e chiesero a Scardino di intercedere presso Di Salvo per salvare loro la vita.

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