Operazione Vivaio: indagini chiuse per trenta indagati

Operazione Vivaio: indagini chiuse per trenta indagati

Redazione

Operazione Vivaio: indagini chiuse per trenta indagati

mercoledì 04 Febbraio 2009 - 18:18

L'inchiesta riguarda la famiglia mafiosa di Barcellona

Sono trenta gli indagati dell’operazione antimafia Vivaio, condotta dai carabinieri del Ros e del Reparto operativo di Messina nell’aprile del 2008. I sostituti procuratore, della Dda Giuseppe Verzera, e della Procura di Barcellona Francesco Massara, hanno inviato gli avvisi di conclusione delle indagini per i presunti appartenenti alle famiglie mafiose barcellonesi.

L’avviso di conclusione indagini è stato siglato per Carmelo Bisognano, 43 anni, Santi Bonanno, 42 anni di Furnari, Bartolo Bottaro, 40 anni di Pace del Mela, Tindaro Calabrese, 35 anni di Novara di Sicilia, Antonino Calcagno 31 anni di Novara di Sicilia, Agostino Campisi, 47 anni di Patti, Salvatore Campisi, 23 anni di Terme Vigliatore, Salvatore Campanino, 44 anni di Castroreale, Alfio Giuseppe Castro, 55 anni di Acireale, Maria Luisa Coppolino, 54 anni di Mazzarà Sant’Andrea, Zamir Dajcaj, 35 anni di Terme Vigliatore, Enrico Fumia, 42 anni di Mazzarrà Sant’Andrea, Salvatore Fumia, 41 anni di Mazzarrà Sant’Andrea, Aurelio Giamboi, 44 anni di Novara di Sicilia, Cristian Giamboi, 22 anni di Novara di Sicilia, Sebastiano Giambò, 60 anni di Mazzarrà Sant’Andrea, Giacomo Lucia, 70 anni, Massimo Manna,29 residente a Furnari, Enzo Marti, 48 anni di Osimo, Roberto Martorana, 38 anni di Mazzarrà Sant’Andrea, Aldo Nicola Munafò,40 anni di Tripi, Vincenzo Munafò, 41 anni residente a Furnari, Roberto Ravidà, 53 anni di Oliveri, Michele Rotella, 68 anni di Barcellona, Stefano Rottino 36 anni di Mazzarrà Sant’Andrea, Thomas Sciotto, 29 anni Innocenzio Sinatra, 63 anni di Acireale, Nunziato Siracusa, 38 anni di Terme Vigliatore, Carmelo Salvatore Trifirò, 36 di Barcellona e Giuseppe Triolo, 32 anni residente a Castroreale.

Le accuse per i 15 arrestati e per gli altrettanti indagati furono di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti e detenzione illegale di armi.

Secondo l’accusa i clan di Barcellona, grazie al loro potere intimidatorio avrebbe condizionato gli appalti pubblici in provincia di Messina. Fra i più importanti quelli per la metanizzazione di numerosi comuni dei Nebrodi, la realizzazione del raddoppio ferroviario della tratta Messina-Palermo, ed altri lavori come strade ed acquedotti.

I clan barcellonesi però da qualche tempo avevano avviato anche un’altra lucrosa attività: la gestione di due importanti discariche dove confluivano i rifiuti della maggior parte dei comuni della provincia di Messina.

A capo delle famiglie mafiose, secondo gli inquirenti, vi sarebbero stati Salvatore Trifirò e Tindaro Calabrese, i quali avrebbero rimpiazzato il boss Carmelo Bisognano, ristretto in carcere ormai dal 2003.

Proprio approfittando del vuoto lasciato da Bisognano, Calabrese e Trifirò avrebbero scalato i vertici della cupola mafiosa barcellonese, lanciandosi a capofitto nella gestione degli appalti pubblici. Ma prima avevano chiesto il benestare del boss catanese Nitto Santapaola.

Nel maxifascicolo dell’operazione Vivaio è confluita anche l’inchiesta sull’omicidio Collegato dell’imprenditore Antonino Rottino ucciso a Mazzarrà S.Andrea la sera del il 22 agosto 2007. Un delitto che rientrerebbe proprio nell’ambito della gestione illecita delle discariche.

E proprio l’operazione Pozzo, scattata la settimana scorsa è considerata la naturale prosecuzione della Vivaio. I Carabinieri, grazie alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia e ad un lungo lavoro di intelligence, hanno arrestato 12 persone, ritenute i capi della cosca mafiosa di Barcellona.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007