Operazione Wolf, quindici arresti a Mangialupi per spaccio di eroina, cocaina e marijuana

Operazione Wolf, quindici arresti a Mangialupi per spaccio di eroina, cocaina e marijuana

Operazione Wolf, quindici arresti a Mangialupi per spaccio di eroina, cocaina e marijuana

venerdì 10 Luglio 2009 - 12:19

I Carabinieri hanno smantellato due gruppi che si dedicavano allo spaccio di droga e controllavano il quartiere con l'impiego di vedette

Potevano contare sull’appoggio di tutto il rione le quindici persone arrestate oggi dai Carabinieri accusate di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga.

L’operazione Wolf, cosi denominata dal rione Mangialupi considerato crocevia e centrale dello spaccio in città e provincia, è scattata alle 3 e mezza di oggi e ha consentito ai Carabinieri della Compagnia Sud di smantellare due gruppi criminali dediti allo spaccio di cocaina, eroina e marijuana.

Da febbraio 2007 a luglio 2008, le indagini coordinate dai sostituti procuratori della Dda, Giuseppe Verzera e Maria Pellegrino, hanno permesso di accertare che i due gruppi potevano contare sull’aiuto incondizionato dell’intero rione.

Come dimostrano in particolare due episodi. In previsione dell’arrivo di un carico di droga, per garantire la sicurezza dell’operazione, alcune persone cinturavano il quartiere con modalità militari. Con l’impiego di “vedette” si assicuravano di poter agire senza l’interferenza di forze dell’ordine. In alcuni casi si occupavano anche di disabilitare le telecamere di sicurezza in uso a distributori di benzina o esercizi commerciali della zona, impedendo così la ripresa dei mezzi e delle persone coinvolte nelle fasi di acquisizione della partita di droga.

Solo il sospetto che potesse esserci una telecamera della polizia giudiziaria ha spinto gli abitanti del quartiere a scendere in piazza, individuarla e metterla fuori uso, requisendo il camion con cestello di una ditta privata che per caso si trovava a Mangialupi.

Gli arrestati: Gaetana Turiano, 30 anni, a capo del gruppo composto da Giuseppe Lo Cascio, 23 anni, Settimo Corritore, 28 anni, Antonino Cannavò, 28 anni e Paola Abbate, 24 anni.

Altro capo all’interno del sodalizio era <Benedetto Aspri, 47 anni, che aveva a disposizione Francesco De Domenico, 37 anni, Letterio Immormino, 43 anni e Santina Pulejo, 26 anni. Impiegati come spacciatori erano poi Giuseppe Caleca, 21 anni i fratelli Santo e Nunzio Corridore, rispettivamente 45 e 32 anni Antonino Cundari, 46 anni, Antonino Cutè, 30 anni e Giovanni Cutè, 29 anni.

Solo Antonino Cutè ha ottenuto i domiciliari mentre tutti gli altri si trovano a Gazzi.

Nel corso dell’indagine, che vede indagate complessivamente 26 persone, sono emersi stretti legami di mutua assistenza tra gli indagati e tra spacciatori di altre zone della città, tutti accomunati dalle finalità di lucro derivante dallo smercio di stupefacente. Oltre mille euro il profitto giornaliero che in due anni secondo i Carabinieri ha fruttato oltre 300 mila euro al gruppo. Soldi che servivano per acquistare altro stupefacente dalla Calabria e da Catania. I provvedimenti sono stati siglati dal gip Antonino Genovese.

In photogallery le foto degli arrestati)

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