Orsa e Fast Confsal contro le politiche di Rfi Navigazione. Il 19 febbraio programmato un sit-in

Orsa e Fast Confsal contro le politiche di Rfi Navigazione. Il 19 febbraio programmato un sit-in

Redazione

Orsa e Fast Confsal contro le politiche di Rfi Navigazione. Il 19 febbraio programmato un sit-in

lunedì 02 Febbraio 2009 - 15:20

D’Orazio e Giannetto: “impedire l’ennesimo fallimento programmato di un servizio pubblico irrinunciabile”

L’OrSa Navigazione e Fast Confsal scendono in campo per manifestare tutto il proprio disappunto nei confronti dei vertici di Rfi e della gestione scellerata del Settore Navigazione. Lo fanno dopo aver tentato in ogni modo d’istituire un tavolo di concertazione volto ad ottimizzare il servizio e dare concrete risposte alle annose aspettative dei lavoratori e dell’utenza. Per i sindacati adesso è il momento di ‘scegliere la strada del conflitto’. Convocato per il prossimo 19 febbraio dalle ore 9 alle 17, un sit-in alla stazione marittima per impedire ‘l’ennesimo fallimento programmato di un servizio pubblico irrinunciabile’.

“Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire – scrivono A.D’Orazio e S.Giannetto. La nuova direzione navigazione insediatasi nel 2007 non ha voluto sottoscrivere un solo accordo con le parti sociali, continua a snobbare le esigenze dei pendolari, dei lavoratori e di tutti i Messinesi costretti a subire un servizio pubblico offerto sommariamente con navi di quasi quarant’anni, continuamente ferme in banchina per le eterne riparazioni. A farne le spese sono i messinesi lasciati in balia dei traghettatori privati che in assenza di una vera concorrenza, fanno il bello ed il cattivo tempo gestendo costi e qualità del servizio con prese di posizioni unilaterali che guardano solo al profitto sulle spalle dei lavoratori e dell’utenza”.

Per questo, secondo i sindacati, è necessario che il direttore del settore navigazione ha l’obbligo di essere chiaro sul futuro del traghettamento pubblico dello Stretto e non può più sottrarsi alle domande che giornalmente gli pone la collettività: Che fine ha fatto la metropolitana del mare che doveva partire lo scorso gennaio? Dov’è la nuova nave continuamente promessa nei tavoli di trattativa? Dov’è la nave Logudoru che doveva sostituire la Sibari destinata al disarmo? Perché da anni sono state illecitamente bloccate le progressioni di carriera del personale? Perché si continua ad imbarcare personale precario senza istituire un Turno Particolare? Perché si continua a consentire lo straordinario selvaggio che grava pesantemente nei bilanci dell’azienda? Perché si continuano ad esternalizzare servizi e manutenzioni che potrebbero essere curati dai ferrovieri? Perché e stato aumentato il biglietto nonostante la riduzione delle tabelle d’armamento? Perché non è stato ancora sostituito il mezzo veloce Segesta? Perche si continuano a spendere soldi pubblici per la riparazione delle unità ex Budelli ed ex Razzoli, chiaramente antieconomiche e inadatte alla navigazione nello Stretto?

“Con la scellerata gestione del Ragioniere Ceci pensavamo di aver toccato il fondo – concludono i due – ma al peggio non c’è fine, siamo passati dall’estrema arroganza alla totale assenza dell’attuale dirigenza che pretende di governare a distanza il delicato nodo ferroviario di Messina. Atteggiamenti contrapposti con un obiettivo comune: svalutare l’impianto e svenderlo alla prima occasione. Il tutto nel silenzio assenso delle istituzioni, il Sig. Sindaco che ha preteso i poteri speciali non ha speso una sola parola a favore del rilancio dei trasporti pubblici che a Messina sono a livello di terzo mondo”.

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