Il Parco dei Nebrodi rappresenta la culla della biodiversità siciliana.

Il Parco dei Nebrodi rappresenta la culla della biodiversità siciliana.

Redazione

Il Parco dei Nebrodi rappresenta la culla della biodiversità siciliana.

lunedì 20 Aprile 2009 - 15:14

Tavola rotonda ieri nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni

Vivono nel territorio del Parco alcune tra le più importanti specie animali della nostra Isola, che attirano l’attenzione di ricercatori, studiosi e naturalisti.

Il 70% (130 specie) dei vertebrati presenti in Sicilia, su 193 specie censite, vivono nella più estesa area protetta dell’Isola.

Tra le specie più rare sicuramente il Nibbio reale, il Codibugnolo di Sicilia e la Cincia Bigia di Sicilia.

Questo è quanto emerso nel corso della tavola rotonda sulla “Tutela e Gestione della Fauna del Parco dei Nebrodi”, che si è tenuta questa ieri presso il Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni di Messina.

A riguardo ha affermato il Commissario Straordinario del Parco, Antonino Ferro: «Il Parco dei Nebrodi si rivela uno straordinario scrigno di biodiversità ambientale e culturale, insieme di importanti e significativi ecosistemi. Il Parco non è solo un lembo di terra sottoposto a vincoli legislativi di tutela ambientale, ma si propone come una risorsa, vero e proprio laboratorio aperto-».

Nel corso dell’incontro tecnico è stata presentata la nuova guida per riconoscere e proteggere gli animali del Parco: “La fauna del Parco”, a cura del Professore Maurizio Sarà, del Dipartimento di Biologia Animale dell’Università degli studi di Palermo. Una guida che offre un valido strumento didattico per tutti coloro che vogliono conoscere la preziosa biodiversità animale dei Nebrodi.

Il testo comprende 130 schede descrittive tante quante sono le specie di vertebrati censiti sui Nebrodi e riassume le ricerche faunistiche condotte nell’area dei Nebrodi negli ultimi anni.

Alla tavola rotonda sono intervenuti Marco Apollonio dell’Università di Sassari, l’autore del libro Maurizio Sarà, del Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Palermo, Antonino Ferro, Commissario Straordinario dell’Ente Parco dei Nebrodi, Gaetano Duca, Assessore provinciale Parchi e Riserve, l’on. Fortunato Romano, Segretario regionale della Commissione Ambiente, e il responsabile del servizio sesto del Dipartimento Regionale territorio e ambiente.

A fare gli onori di casa il Presidente della Provincia di Messina, Giovanni Ricevuto. “Il Parco dei Nebrodi rappresenta la punta di eccellenza dell’isola – ha detto il Presidente Ricevuto – e attraverso la sua missione contribuisce a non solo a tutelare l’ambiente, anche a valorizzare le risorse naturali per fare economia”.

Hanno preso parte al convegno inoltre Salvatore Di Martino, responsabile del servizio sesto del Dipartimento Regionale territorio e ambiente e il rappresentante dell’Associazione mediterranea per la natura, e componente di rete WWF Italia, Anna Giordano e il presidente del Comitato tecnico scientifico del Parco, Antonia Messina. Al tavolo tecnico ha preso parte il naturalista Guido Ceccolini, esperto sulle aree naturalistiche della Toscana, che ha illustrato il progetto di reintroduzione del Nibbio Reale nelle Marche. Presenti inoltre il direttore dell’Ente Parco, Massimo Geraci, alcuni sindaci dei comuni del Parco, diversi consiglieri e assessori provinciali e gli alunni dell’istituto Agrario di San Placido di Giampilieri.

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