Dopo sedici anni oggi pomeriggio si è concluso definitivamente il processo del’inchiesta -Patenti facili-.
I giudici della Corte d’Appello hanno assolto gli unici due imputati che, al termine del lunghissimo iter processuale, erano stati condannati in primo grado nel 2007.
Si tratta dei funzionari della Motorizzazione civile di messina Edoardo Saja ed Antonino Castrogiovanni. Il primo era stato condannato ad un anno e mezzo di reclusione il secondo a 2 anni ed 8 mesi.
Saja e Castrogiovanni sono stati assolti dall’accusa di concussione per insussistenza del fatto. Saja è stato assistito dall’avvocato Lia Currò, Castrogiovanni da Decimo Lo Presti.
Il processo riguardava funzionari della Motorizzazione civile e titolari di scuole guida che, secondo l’accusa iniziale, tra il 1992 e il 1993 avrebbero gestito in maniera disinvolta gli esami per il conseguimento delle patenti di guida.
Già in primo grado erano stati assolti, perché il fatto non sussiste, gli altri 12 imputati. Il 6 giugno 2007 era stata dichiarata la prescrizione del reato per Salvatore Puglisi. Erano stati assolti da tutti i reati con la formula «perché il fatto non sussiste» Francesco Cinardo, Gerardo Abbadessa, Rocco Bonsignore, Nunzio Cucinotta, Stefano Doddo, Renato Fiumara, Giuseppe Lamonica (anche se è deceduto, i giudici sono entrati nel merito), Salvatore Lampuri, Santo Oliva, Nunzio Moschella, Santi Paratore, Salvatore Puglisi (dai reati residuali) e Eduardo Saija (dai reati residuali).
L’accusa iniziale era per tutti è di associazione per delinquere, mentre ai funzionari della Motorizzazione civile venivano contestati anche i reati di falsa attestazione e di corruzione.
