«La politica anti-meridionalista di Rfi va discussa in sede ministeriale» affermano le segreterie territoriali di OrSa/Sap

«La politica anti-meridionalista di Rfi va discussa in sede ministeriale» affermano le segreterie territoriali di OrSa/Sap

Redazione

«La politica anti-meridionalista di Rfi va discussa in sede ministeriale» affermano le segreterie territoriali di OrSa/Sap

lunedì 20 Aprile 2009 - 09:46

La mozione presentata dal senatore D’Alia è un nuovo segno di interessamento da parte della politica nazionale ma i sindacati ora chiedono l’intervento del governo: «Moretti dopo aver fatto viaggiare il Berlusconi sulla Freccia Rossa, dovrebbe accompagnarlo a Villa S.G.»

«L’interesse nei confronti della vertenza-stretto, nata nel lontano 2007, negli ultimi anni è cresciuto, ma tuttavia l’esperienza ci insegna che è necessario rimanere con i piedi per terra, perché mozioni, interrogazioni e quant’altro, non affiancate da interventi concreti, saranno sono solo fiumi di inchiostro sprecato». A parlare sono le segreterie territoriali di OrSa navigazione e dei precari marittimi del Sap, che dopo l’ultimo “successo” ottenuto in Tribunale grazie alla sentenza del giudice del lavoro di Messina (vedi articolo allegato i basso) sulla nullità del cosìdetto contratto a viaggio, registrano un nuovo intervento dai piani alti: quello del senatore Gianpiero D’Alia.

Una mozione, quella presentata dal capogruppo dei senatori e sottoscritta da Francesco Cossiga, Giulio Andreotti ed Emilio Colombo , che segue gli interventi di altri esponenti del mondo politico nazionale, regionale e locale che, unitariamente, condannano l’atteggiamento di totale disinteresse mostrato dai vertici Rfi. Il sindacato però adesso vuole qualcosa di più: «L’interesse di tutto il governo, a partire dal Ministero dei Trasporti che ha il dovere di portare al tavolo ministeriale l’amministratore delegato di FS Marro Moretti che continua ad affermare impunemente di non avere alcuna intenzione d’investire risorse nelle regioni Sicilia e Calabria e nel contempo impiega denaro pubblico solo per incrementare l’alta velocità del nord».

Proprio quell’alta velocità che a fronte dei tempi biblici necessari per arrivare da Roma in Sicilia, assume il sapore della beffa, una volta di più, affermano i sindacati, considerando la chiusura di stazioni come quella di Barcellona, i tagli ai treni regionali e a lunga percorrenza che costringe gli utenti a servirsi di un servizio pubblico da terzo mondo che si caratterizza per i cronici ritardi, le zecche nei vagoni e la vetustà della flotta impiegata nello Stretto. I rappresentanti di OrSa/Sap vanno all’”attacco” dell’amministratore delegato Moretti, accusato di aver assunto un atteggiamento arrogante ed antimeridionalista di cui l’intera classe politica deve prendere atto assumendone le responsabilità: «Opposizione e Maggioranza di governo hanno pari responsabilità nell’aver designato e mantenuto Mauro Moretti ai vertici ferroviari ed averne condiviso un processo di produzione discriminante che di fatto isola la Sicilia e la Calabria dal resto del continente».

Da qui la provocatoria proposta che i sindacati rivolgono allo stesso Moretti: «L’ing. Mauro Moretti dopo aver fatto viaggiare il Presidente del Consiglio sulla Freccia Rossa, dovrebbe completare l’opera di propaganda accompagnando il Premier a Villa S.G. nelle ore notturne e come un normale utente fargli attendere l’alba prima di attraversare lo Stretto». Da qui l’impegno delle segreterie regionali a riconvocare lo sciopero in programma lo scorso 20 aprile e rinviato per solidarietà alle popolazioni d’Abruzzo e nell’occasione «invitano i rappresentanti della politica a svestire la casacca del partito e scendere in piazza insieme a cittadini e lavoratori per rivendicare continuità territoriale e diritto alla mobilità».

(foto Dino Sturiale)

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