Post-alluvione. Gli abitanti di Messina sud “protagonisti” della ricostruzione. Presentato il primo Laboratorio Urbano ‘Riparare-fiumare’

Post-alluvione. Gli abitanti di Messina sud “protagonisti” della ricostruzione. Presentato il primo Laboratorio Urbano ‘Riparare-fiumare’

Post-alluvione. Gli abitanti di Messina sud “protagonisti” della ricostruzione. Presentato il primo Laboratorio Urbano ‘Riparare-fiumare’

lunedì 22 Febbraio 2010 - 13:48

Questa mattina alla scuola -Simone Neri- momento di confronto con gli abitanti delle zone colpite dal nubifragio per capire come immaginano il -villaggio del domani-. Lo Monaco: «L'obiettivo è quello di coinvolgere la gente»

«A voi la scelta». Si conclude così l’intervento del direttore del dipartimento della Protezione Civile Regionale Pietro Lo Monaco di fronte la “platea” degli abitanti di Giampilieri e degli altri villaggi della zona sud riuniti questa mattina alla scuola “Simone Neri” per ascoltare ed essere coinvolti nel nuovo laboratorio urbano “Riparare – fiumare”, così come recita lo slogan sulle maglietta azzurre e arancioni indossate dai più piccoli. Una “scelta” quella sottoposta ai presenti, alcuni già rientrati a casa, altri ancora in hotel o in appartamenti in affitto, che riguarderà la fase della ricostruzione dei centri urbani colpiti dall’alluvione e dell’intero territorio delle fiumare, o meglio il “come” questa ricostruzione dovrà avvenire tenendo in piena considerazione l’opinione degli abitanti.

«Il laboratorio Urbano – spiega il prof. Michela Navarra consulente dell’ufficio del commissario delegato – nasce dall’esigenza di rendere partecipi le comunità locali alle trasformazioni del territorio. In particolare il nostro obiettivo è quello di coinvolgere attivamente i bambini nel processo di progettazione che porterà alla realizzazione delle nuove residenze, alla risistemazione degli spazi urbani oggetto delle rinaturalizzioni connesse al recupero degli alvei dei torrenti». Una partecipazione che si concretizzerà passo dopo passo attraverso i laboratori che, dopo Giampilieri, dal primo marzo si svolgeranno anche negli istituti di Itala e Scaletta Zanclea, e in occasione dei quali i piccoli studenti proporranno attraverso alcuni disegni la loro immagine del nuovo villaggio.

Prima di tutto però come ribadito dal dirigente Lo Monaco sarà necessario portare a termine i progetti di messa in sicurezza la cui programmazione non è ancora stata completata: «Nei prossimi mesi verranno realizzati due presidi, uno per la costruzione di barriere di protezione che impediranno lo scivolamento dei detriti a valle ed un altro per l’irregimentazione idraulica. Si tratta di interventi complessi ma necessari per garantire la piena sicurezza della vallata». Terminata questa fase i cittadini, a cui verranno sottoposti vari progetti, saranno chiamati ad intervenire esprimendo la loro preferenza sull’eventuale ristrutturazione degli insediamenti abitativi o per l’individuazione di nuovi spazi dove realizzarli, e ancora per il recupero del centro urbano. A questo proposito hanno le idee ben chiare Lo Monaco, così come il professore Navarra ed il sindaco Buzzanca, favorevoli, dove possibile, ad un recupero dell’esistente; posizione quest’ultima che sembra condivisa anche dalla maggior parte dei presenti, concordi nello scartare l’ipotesi new town, così come affermato ieri dallo stesso Bertolaso. Per i cittadini di Giampilieri e dintorni si prospetta dunque un periodo di collaborazione e concertazione in quello che Navarra ha definito un progetto di “autorigenerazione” «un processo di rinnovamento dall’interno per selezione e riproduzione di elementi o parti sane. Come un corpo che reagisce e cura se stesso rimarginando le sue ferite».

Rassicurazioni per gli abitanti dei centri colpiti dall’alluvione sono giunti anche sul fronte delle tanto discusse perimetrazioni realizzate dai tecnici dell’Università di Catania facenti parte dell’ufficio commissariale Lombardo: «La suddivisione cromatica delle varie zone è stata realizzata da un team di esperti su cui ho riposto piena fiducia. So di poter contare sulla loro enorme professionalità per cui non ho alcun dubbio. Se i tecnici hanno appurato che un’abitazione è sicura, è così. Al tempo stesso – conclude Lo Monaco – comprendo a pieno le preoccupazioni della gente, capisco la loro voglia di esporci dubbi e timori ma spetta a noi valutare l’aspetto tecnico degli interventi e delle priorità».

(scatti foto Sturiale. Su photogallery altre immagini)

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