Il Primario di Neurochirurgia si è dimesso: al Papardo impossibile operare per carenza di organico...

Il Primario di Neurochirurgia si è dimesso: al Papardo impossibile operare per carenza di organico…

Il Primario di Neurochirurgia si è dimesso: al Papardo impossibile operare per carenza di organico…

martedì 09 Ottobre 2007 - 11:16

La nuova struttura, costata alla Regione due milioni di Euro, non è mai stata inaugurata.

Un’avventura senza validi “strumenti di sopravvivenza- non è mai facile. Eppure il primario di Neurochirurgia dell’Ospedale Papardo, Francesco Salpietro, l’ha cominciata ugualmente per amore della sua professione – missione. Nel 2003, ha accettato l’incarico di creare, organizzare e dirigere un reparto che non è mai esistito nel nosocomio di 3° livello d’emergenza. Partendo dai soli ambulatori, il professore ha proposto e ottenuto l’acquisto di apparecchiature d’eccellenza ma la sua richiesta di personale specialistico è rimasta inascoltata.

Lo scorso 4 settembre, dopo quattro anni di reiterati solleciti finalizzati all’assegnazione di un organico adeguato nel numero e nelle caratteristiche, il primario toglie il disturbo con una definitiva lettera di dimissioni. Lo seguono anche i suoi due collaboratori.

“C’è tanta amarezza-, commenta il neurochirurgo che proviene dal Policlinico attraverso una convenzione tra Università e Azienda Ospedaliera. Convenzione rinnovata ogni due anni dalla vecchia amministrazione, mentre annualmente dall’attuale Direttore Generale, Gaetano Sirna. Il prolungamento della stessa da uno a cinque anni, richiesto dai vertici di Medicina, non è stato accolto dal dirigente. Nonostante le dimissioni, il primario porterà a termine il mandato con professionalità, il 24 novembre.

Comunque, Salpietro intende dare seguito alla convenzione ed aprire la Neurochirurgia entro la fine del 2007. Aspetta solo un incontro con il Rettore dell’Università, Franco Tomasello, per avere un nome papabile.

“Per sviluppare un progetto concreto quale un reparto d’eccellenza, riferisce lo specialista, si dovrebbe affidare l’incarico per almeno due anni-.

Peccato che questa struttura competitiva, anche su scala europea sul fronte operatorio, non è mai stata inaugurata. Eppure ha superato il collaudo dallo scorso 23 aprile. Eppure il costo dell’investimento regionale è pari ai due milioni di euro. A questa incongruenza, si aggiunge che la disciplina neurochirurgica è soprattutto post – operatoria e merita la fervida attività di una Neuroradiologia ed una Neurorianimazione. Queste specialità, però, non funzionano a pieno regime per mancanza di personale.

“L’8 febbraio, è stato espletato un concorso per medici neurochirurghi in cui sono risultati 3 vincitori- – ricorda Salpietro. Obiettivamente, fa scalpore che non siano seguite le relative assunzioni.

-I tre nuovi neurochirurghi potranno essere assunti con contratto a tempo determinato per sei mesi– puntualizza il Direttore Generale Gaetano Sirna. -La stessa possibilità viene offerta anche agli infermieri. Tutti però, pretendono la stabilità, quindi, rinunciano. Cerchiamo di reclutare organico dedicato ma il budget aziendale resta invariato –continua il dirigente.

-97- 98 milioni di euro è il bilancio complessivo annuo, di cui spendiamo ben 62 milioni solo per gli stipendi dei dipendenti. Il 25% in meno rispetto al 2005– chiarisce il manager.

-Il famoso Piano di Rientro 2007-2009, approvato dal governo siciliano, impone il blocco delle assunzioni a tempo determinato a qualunque livello. Fanno eccezione il turn over del 10% dei medici e del 25% del comparto infermieristico ed ausiliario- conclude.

-Entro il 15 ottobre, annunciano il dirigente e l’Assessorato Regionale alla Sanità,è in arrivo un decreto che bloccherà anche quelle a tempo indeterminato. Non ci si può appellare neanche alla “Legge 10 del 2005- che prevede una deroga per il reclutamento di personale dedicato alle strutture d’emergenza e di alta specialità-. Una legge che è stata invocata, la scorsa estate, persino dal sindaco Francantonio Genovese e dai sindacalisti delle categorie sanitarie. Ma nessun riscontro dai vertici regionali. Attualmente, la normativa non presenta copertura finanziaria. E’ stata, infatti, soppiantata dalla Finanziaria 2007 dove viene esclusa qualunque deroga al potenziamento di personale.

Malgrado questa pesante verità, arriva un’indiscrezione da Palermo: in caso di deficit assistenziale di un ospedale, l’Assessorato Regionale alla Sanità può trovare risorse alternative accordandosi con il Ministero. Potrebbe essere, dunque, una svolta per l’Azienda Papardo.

(Foto di Dino Sturiale)

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