Continui sbarchi alla Rada S. Francesco e a Villa S. Giovanni, deserti gli imbarcaderi delle Ferrovie. Interdonato: «Paralizzato il traffico cittadino, la disorganizzazione dei vertici Rfi è a discapito dei contribuenti»

Siamo alle solite. Primo maggio, giorno di festa, punto di partenza di un appetitoso ponte, e dunque appuntamento più che remunerativo per le casse delle società di traghettamento. Ma a -godere- del week-end lungo sono solo i privati: continui gli sbarchi dalle navi private, praticamente vuote le imbarcazioni pubbliche di Rfi. A protestare per l’ennesimo esempio della politica a corrente inversa alla quale si assiste sullo Stretto è il presidente del comitato Pendolari, Pietro Interdonato.

«Ininterrottamente per tutta la giornata di ieri – afferma in una nota – Villa S.Giovanni e Rada S.Francesco, sede del traghettamento privato, “inghiottono e vomitano- autovetture e camion, rendendo invivibili le due Comunità, parallizando il traffico cittadino. Il comitato Pendolari dello Stretto, ancora una volta, denuncia l’arrendevolezza, l’incapacità gestionale ed l’impotenza di RFI rispetto alla costante e pressante richiesta di traghettamento. Gli ampi locali antistanti gli imbarcaderi di RFI risultano deserti, per la incuria e disorganizzazione del traghettamento da parte degli autorevoli e renumerati vertici aziendali di RFI. Il tutto – conclude Interdonato – a discapito dei contribuenti».