Sovraffollamento, carenza di personale, mancanza di sicurezza e di sufficienti condizioni igienico-sanitarie. Questa per il segretario Clara Crocè le condizioni della struttura di Gazzi
I due giorni di protesta organizzati dai carcerati della Casa Circondariale di Gazzi per protestare contro la mancanza di igiene, sicurezza e sufficienti condizioni di vivibilità all’interno della struttura, non è passata sotto silenzio. È di questa mattina infatti la notizia che la segretaria provinciale di Fp Cgil Clara Crocé ha avanzato la richiesta di un incontro urgente con il primo cittadino Buzzanca e il direttore del carcere affinché si faccia luce «sulle ben note carenze strutturale dell’edificio dove in alcuni reparti piove dentro» sostiene Crocè.
«La Casa Circondariale soffre un drammatico degrado edilizio e di condizioni igienico sanitarie precarie, una cronica carenza di personale di Polizia penitenziaria e del comparto dei Ministeri, che compromettono le normali attività istituzionali, la sicurezza interna ed esterna del carcere e le già precarie -afferma la Fp Cgil – condizioni di lavoro del restante personale. Per garantire i livelli minimi di sicurezza nei reparti detentivi maschili e femminili, al CDT e al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, risulta necessaria l’assegnazione di altre 100 unità di personale di polizia penitenziaria».
A mancare, secondo Clara Crocè, non sono solo unità di polizia penitenziaria, ma anche le necessarie professionalità socio-educative, assistenziali e amministrative. L’adeguamento della pianta organica diventa non più rinviabile se si pensa che alle criticità derivanti dal cronico sovraffollamento della struttura carceraria, che ospita 480 detenuti rispetto ad una capacità recettiva di 300, con pesanti ricadute sotto il profilo della sicurezza e dell’igiene. Da non sottovalutare poi la presenza di numerosi detenuti ad Alta Sicurezza e dall’impiego di numerosissime unità di Polizia Penitenziaria nello svolgimento dei processi.
(foto Dino Sturiale)