Referendum Scuole: a Messina quasi 6mila no sul rinnovo contrattuale

Referendum Scuole: a Messina quasi 6mila no sul rinnovo contrattuale

Redazione

Referendum Scuole: a Messina quasi 6mila no sul rinnovo contrattuale

lunedì 23 Febbraio 2009 - 11:19

Pistorino, FLC Cgil: «No ad una scuola ridotta, povera che non può costruire formazione per gli alunni e che umilia i lavoratori»

La Flc Cgil, la categoria della Cgil che segue i lavoratori della scuola, della ricerca e dell’Università, dopo la firma da parte delle altre organizzazioni sindacali di un rinnovo contrattuale ritenuto penalizzante sia per il personale che per la scuola italiana, ha indetto un referendum tra i lavoratori che si è svolto la scorsa settimana nelle scuole di tutta Italia. Anche a Messina e provincia docenti e personale ATA sono stati chiamati ad esprimersi sui contenuti del rinnovo così da esprimere un proprio parere diretto sulle scelte fatte della organizzazioni sindacali.

In provincia di Messina hanno partecipato al Referendum indetto dalla Cgil 6127 tra insegnanti e personale Ata, di questi 5.715 hanno detto di no ad un contratto di lavoro che non adegua gli stipendi all’inflazione reale e alle scelte del governo che penalizzano e impoveriscono la scuola pubblica. «Una grande espressione di democrazia e di partecipazione», ha commentato la segretaria generale della Flc cgil di Messina Graziamaria Pistorino (nella foto). «Le 156 scuole sparse nei 108 comuni della nostra provincia hanno partecipato alle oltre 40 assemblee che si sono tenute nei giorni scorsi con dibattiti consapevoli e professionali sul nuovo modello di scuola che purtroppo ci porterà, nel prossimo anno scolastico, alla perdita di 767 posti in organico».

Dalle assemblee nelle scuole è emersa viva preoccupazione per i criteri delle nuove disposizioni di legge che stanno portando, in questi giorni, alla predisposizione delle graduatorie per i 229 perdenti posto di ruolo che dovranno essere assegnati ad altra sede. Sempre nella sola provincia di Messina, come conseguenza dei decreti Gelmini, sono state tagliate 457 supplenze, un dato che penalizza soprattutto il personale precario.

«Il personale della scuola di Messina – aggiunge la Pistorino – ha partecipato, si è confrontato nelle assemblee e ha detto no ad una scuola ridotta, povera che non può costruire formazione per gli alunni e che umilia i lavoratori con un rinnovo contrattuale inadeguato. Per venti giorni abbiamo incontrato la rabbia e l’impotenza di professionisti preparati che vedono stroncato il loro lavoro di anni: scuole efficaci ed efficienti che perdono personale, alla stessa stregua di scuole incompetenti e inefficaci. Tagli uguali per scuole diverse, è questo il miglioramento della pubblica amministrazione?».

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