Rfi. Condividere l'invasatura di Villa con un'altra società significa “affondare- il servizio pubblico. A dichiararlo Cgil, Cisl e Uil

Rfi. Condividere l’invasatura di Villa con un’altra società significa “affondare- il servizio pubblico. A dichiararlo Cgil, Cisl e Uil

Rfi. Condividere l’invasatura di Villa con un’altra società significa “affondare- il servizio pubblico. A dichiararlo Cgil, Cisl e Uil

sabato 15 Dicembre 2007 - 09:06

E’ notizia delle ore scorse quella relativa all’autorizzazione, da parte dell’Autorità Marittima, dell’utilizzo dell’invasatura 0 di Villa S. Giovanni anche da parte di una società di navigazione diversa da Rfi.

Una decisone che ha fatto insorgere i sindacati, già preoccupati dalla situazione non proprio florida in cui versa il servizio di traghettamento pubblico.

La Filt – Cgil, la Fit Cisl e la Uiltrasporti hanno inviato, dunque, una nota congiunta per manifestare il proprio rammarico di fronte alla decisione di far condividere ad Rfi l’unica struttura il cui godimento esclusivo concedeva di potere operare il traghettamento dei mezzi gommati pesanti.

“Come si comprenderà – affermano i sindacati – la logica conseguenza di tale decisione, presa quindi da un organo periferico del Ministero dei Trasporti, sarà la diminuzione del numero di corse del vettore pubblico e quindi un ulteriore depotenziamento del suo volume produttivo, che andrà a peggiorare le condizioni di una azienda su cui già pesano tutte le gravi incognite derivanti dal mancato rinnovo della flotta, dall’assenza di investimenti e dalla mancanza di un chiaro e definitivo progetto di rilancio.

Tutto ciò, sommato alla mancata sostituzione del Segesta, e quindi all’attuale e limitato impiego di due soli monocarena, mette a serio rischio il mantenimento di due importanti segmenti dell’azienda pubblica, quali appunto il gommato pesante ed il trasporto veloce, pregiudicando allo stesso tempo non solo le possibilità di ampliamento dell’organico, ma anche e soprattutto la tenuta degli attuali assetti occupazionali.

In questo quadro è dunque facile prevedere un aumento della tensione ed il ricorso ad azioni di protesta anche più eclatanti, e purtroppo difficilmente riconducibili alla normale e regolare prassi sindacale.

Consideriamo a questo punto pregiudiziale, per il proseguo di qualsiasi confronto, che il Ministero dei Trasporti chiarisca una volta per tutte le sue intenzioni riguardo il mantenimento ed il potenziamento del trasporto pubblico, in tutti e tre i segmenti, nello Stretto di Messina, indicando

obiettivi, risorse e tempi certi.

Allo stesso modo e conseguentemente chiediamo che RFI, sulla base di un impegno certo e certificato da parte del ministero, definisca un serio progetto industriale capace di rilanciare la sua presenza in questa area e di potenziare tutte le attuali opzioni del trasporto.

L’assenza di adeguate risposte a queste precise richieste è dunque inconciliabile con il proseguo di un confronto che a tutt’oggi, oltre a non aver prodotto alcun risultato, ha addirittura consentito al Ministero dei Trasporti e ad RFI di scambiarsi gli alibi per giustificare il disimpegno pubblico nell’area dello Stretto-.

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