In ballo l’ulteriore riduzione della flotta per il trasporto delle merci su rotaia e la mancata concertazione delle parti sociali per l’attivazione del servizio di Metropolitana del Mare
Torna a galla la vertenza Rfi per la navigazione sullo Stretto di Messina. Ed è un ritorno in pieno clima di rottura. Le sigle sindacali di Fitl Cgil, Fit Cisl, Uilt,OrSa Trasporti, SASMaNT e FAST, hanno infatti avviato le procedure di raffreddamento (così come previsto dalla legge 146/1990), per l’ulteriore riduzione delle unità navali impegnate nel trasporto merci su rotaia, e per la mancata concertazione con i sindacati in vista dell’avvio dei servizi di Metropolitana del Mare.
Rispetto al primo punto, i segretari annunciano la dismissione di un’altra nave a quattro binati per il trasporto di merci su rotaia, la N/T Rosalia: “Le realtà produttive della regione – si legge nella nota – chiedono un incremento del trasporto merci su rotaia e di contro RFI risponde impoverendo sistematicamente i servizi navigazione e cargo”.
Ma ls nota dolente, forse la più “stonata”, è però rappresentata, scrivono i sindacati, dal non coinvolgimento delle parti sociali nella trattativa sindacale per l’organizzazione del lavoro per i servizi di Metromare: “Ciò – scrivono – in aperta violazione del CCNL che prevede la trattativa sindacale per la suddivisione dell’attività lavorativa. Il servizio di Metropolitana del Mare – concludono i rappresentanti – ottenuto con le rivendicazioni dei ferrovieri marittimi, così come organizzato, relega il vettore pubblico Rfi in un ruolo marginale nei confronti del vettore privato Ustica Lines che sembra destinato ad acquisire, in tempi brevi, il monopolio del servizio e la gestione delle sovvenzioni pubbliche”.
