Per l'incendio che provocò la morte di sei persone rimane indagato solo il proprietario dell'agriturismo di Patti
Il sostituto procuratore di Patti Gaetano Scollo ha chiuso l’indagine sull’incendio che il 22 agosto del 2007 distrusse l’agriturismo di Patti -Il rifugio del falco-, dove persero la vita sei persone.
Il magistrato ha scagionato i fratelli Valerio e Mariano La Mancusa, pastori, originari di Montalbano Elicona, rimasti indagati solo per il reato di un incendio doloso, diverso da quello che raggiunse l’agriturismo. Indagato di omicidio colposo, invece, Santi Anzà, proprietario della struttura e sotto inchiesta per non aver rispettato le prescrizioni di legge riguardanti prevenzione, sicurezza e la salute sul posto di lavoro.
I fratelli La Mancusa vennero arrestati due giorni dopo l’incendio, in una operazione congiunta dei carabinieri della compagnia di Patti e della polizia del locale commissariato, ma vennero scarcerati nelle settimane successive grazie ad una perizia del prof. Giovanni Bovio, che escluse collegamenti fra il rogo verificatosi a San Cosimo il 21 agosto 2007 (per il quale sono accusati i pastori) con quello dell’agriturismo avvenuto il giorno successivo ed estesosi sino alla contrada Litto, dove si trovava il “Rifugio del falco”.