Il preside della facoltà invia una lettera al Presidente della Conferenza dei presidi di Medicina Luigi Frati, rimannendo colpito dalle parole del Ministro Mussi
Il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia Professor Emanuele Scribano (nella foto), con una lettera inviata al Presidente della Conferenza dei presidi di Medicina, Luigi Frati, è intervenuto in merito alle notizie riportate dagli organi di informazione su una eventuale -non regolarità- dei test d’ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ateneo peloritano.
-In relazione a quanto comparso domenica scorsa sul Corriere della Sera -scrive Scribano-, in maniera assai insinuante sul rigore delle procedure di ammissione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in alcune sedi, e poi ripreso da Repubblica.it di lunedì, sono rimasto particolarmente colpito dalle affermazioni virgolettate del Ministro Mussi:’questo è l’ultimo anno che si procede con questo sistema troppo affidato all’arbitrio e alla manipolazione’.
Probabilmente il Ministro – prosegue la lettera- non è stato bene informato dai suoi collaboratori sulle procedure che vengono effettuate e che sono affidate esclusivamente al MIUR Le sedi universitarie non sviluppano alcun ruolo attivo nella selezione.
Sarebbe il caso, a mio avviso, che la Conferenza dei Presidi portasse all’attenzione della pubblica opinione tali procedure. Infatti la sola sede dove, in astratto, può avvenire la fuga di notizie è il Ministero e, sempre in astratto, la sola sede in cui si possono effettuare manipolazioni è il Cineca, il Consorzio Interuniversitario di Supercalcolo. Ovviamente tutto ciò è impensabile. Si ha l’impressione che, mentre vi siano seri problemi per come risolvere gli errori dei quiz, si vogliano ribaltare le problematiche sulle sedi periferiche.- Intanto l’organizzazione studentesca è così convinta delle irregolarità che sta organizzando un ricorso collettivo per chiedere l’annullamento del test svoltosi lo scorso 4 settembre. -Non è più possibile – avverte l’Udu – continuare con questo assurdo meccanismo di sbarramento nei confronti di chi vuole formarsi!-. Si teme una valanga di ricorsi da parte di quegli studenti che hanno svolto regolarmente i test in atenei non coinvolti dallo scandalo e che ora potrebbero essere costretti a ripeterli.
