Il trentasettenne di origine indiana sarebbe deceduto per arresto cardiocircolatorio. Don Gaetano Tripodo :-Si tratta di un fatto che interpella le coscienze-.

La scorsa notte a piazza Cairoli sulla panchina di fronte l’Oviesse, i poliziotti dell’ufficio prevenzione generale hanno trovato morto un senzatetto. L’uomo, un trentasettenne di origine indiana, secondo un primo esame sarebbe morto per un arresto cardiocircolatorio. Per chiarire le cause del decesso sarà utile l’autopsia. Già domani il sostituto procuratore Adriana Sciglio potrebbe conferire l’incarico al medico legale.

L’indiano era in regola con il permesso di soggiorno ed era residente a Pellaro in provincia di Reggio Calabria. La polizia sta cercando di individuare eventuali familiari dell’uomo, che era solito spostarsi dalla zona di residenza. Risultano a suo carico controlli in Calabria e Puglia.

Sulla morte del secondo senzatetto in meno di un mese, la Caritas è intervenuta sostenendo che come associazione ecclesiale hanno tentato di far fronte alle tante emergenze che ci sono a Messina. Non ultima quella degli emigrati somali ed eritrei che da Sant’angelo di Brolo in massa erano venuti in città.

Il direttore della Caritas diocesana, don Gaetano Tripodi, sostiene come l’ennesima morte di un senzatetto -sia solo la punta di un iceberg e che per tentare di arginare questo problema si debba lavorare insieme. Si tratta di un fatto che interpella le coscienze. Noi con le nostre piccole strutture di accoglienza al Don Orione e in via Emilia, diamo ospitalità a 24 persone, il disagio reale di questa città è ben più ampio. Istituzione e Chiesa devono lavorare insieme e a tentativi cercare di trovare una soluzione-.