Nel 2003 la magistratura gli aveva già confiscato beni per 16 milioni di euro.
L’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina ha disposto il sequestro di un terreno di proprietà del padrino di Villafranca Tirrena, Santo Sfameni, 80 anni, fino al 2006 sorvegliato speciale di pubblica sicurezza.
Un provvedimento che segue la confisca di beni per circa 16 milioni di euro eseguita dalla magistratura nel 2003.
Le indagini patrimoniali sul conto di Sfameni non si sono mai fermate. I Carabinieri hanno passato al setaccio le proprietà di Sfameni ritenuto l’uomo di fiducia nella zona tirrenica del boss, oggi pentito, Luigi Sparacio.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo hanno scoperto che Sfameni ea proprietario di un terreno di 1680 metri quadrati in contrada Scala di Torregrotta del valore di circa 100.000 euro.
E così il sostituto procuratore Vito Di Giorgio ha chiesto ed ottenuto il sequestro dell’appezzamento di terreno.
Un seguito del sequestro e poi della confisca dell’immenso patrimonio di Santo Sfameni. L’uomo fu arrestato nel gennaio del 1999 nell’operazione Witness con l’imprenditore di Bagheria, oggi scomparso, Michelangelo Alfano ed altri personaggi nell’inchiesta che aveva al centro i presunti tentativi di destabilizzazione dei processi e della magistratura mediante pressioni sui collaboratori di giustizia.
Successivamente furono sequestrati e poi confiscati beni di proprietà di Sfameni per un valore di 16 milioni di euro. Un immenso patrimonio composto da 48 terreni, locali pubblici, 15 appartamenti, 10 fabbricati rurali, decine di automezzi, conti correnti bancari e libretti di risparmio.
