Il Silp, sindacato di Polizia per la Cgil lancia oggi un allarme relativo agli “inaccettabili tempi della giustizia nella città dello Stretto, fattore che, di fatto, annulla il rischioso lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalle associazioni antiracket.
Infatti, mentre in altre località della Sicilia si registra un aumento straordinario delle denunce per estorsione che stanno portando all’arresto di decine di persone, in provincia di Messina, invece, le porte del carcere si aprono e tornano in libertà pericolosi esponenti mafiosi- scrive nella nota la segreteria del Silp Cgil Messina-. L’ultima di questa serie è la liberazione di Vincenzo Galati Giordano, l’ultimo dei dodici esponenti di spicco della mafia nebroidea, usciti di carcere da gennaio ad oggi. Non è più tollerabile che la Giustizia messinese non riesca a fissare una data di un processo in secondo grado, causando così la decorrenza dei termini di carcerazione.
Da gennaio ad oggi – sottolinea il Silp Messina- sono 12 gli esponenti mafiosi di Tortorici e Barcellona tornati in libertà e tutto questo nel più totale silenzio della stampa e delle televisioni nazionali. Il sindacato di Polizia Silp per la CGIL di Messina chiede l’intervento del Prefetto di Messina affinché riunisca urgentemente il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per valutare tutte le iniziative necessarie a garantire una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio soprattutto in quei comuni più sensibili e che paradossalmente sono i meno dotati di personale di polizia. Inoltre chiede a tutte le Autorità preposte di intervenire immediatamente sul problema giustizia a Messina al fine di evitare che il lavoro fatto in questi anni nel contrasto al fenomeno mafioso venga cancellato con un colpo di spugna-.
