Nella casale sotto sequestro dal 23 gennaio scorso, quando la Polizia aveva scovato l'arsenale del clan Mangialupi e 8 chili di droga, qualcuno aveva nascosto nel frattempo altra sostanza stupefacente
Seppelliti sotto il cemento dei pavimenti in due angoli dell’area garage c’erano oltre due chili e 300 grammi di cocaina. Una scoperta inquietante anche pe rchè la dorga era stata nascosta in quel casolare di contrada Murrazze a San Filippo dove il 23 gennaio la Squadra Mobile ha scovato l’arsenale del Clan Mangialupi e ha messo le manette ai polsi Letterio Campagna. Quest’ultimo secondo gli investigatori era infatti il -custode- delle armi e della droga del gruppo capeggiato dai Trovato.
Il confronto delle immagini del primo sopralluogo e di quello effettuato ieri nel casolare ha convinto i poliziotti che qualcuno aveva fatto delle modifiche alle strutture esterne della casa. Nonostante fosse sotto sequestro, qualcuno si era introdotto nella struttura. E ieri mattina gli investigatori alla presenza dei titolari dello stabile, hanno cominciato a sondare l’area alla ricerca di droga e armi.
Hanno cominciato dalla zona adibita a garage, dove era custodita una jeep. Qui non cerano più un muretto e uno scivolo e nel pavimento di terra battuta, con l’ausilio di una escavatore hanno trovato una busta in plastica, con dentro un contenitore in vetro che custodiva 500 grammi di cocaina e lo stampo con impresso il simbolo del giglio. Quello stesso stemma che a gennaio era stato trovato impresso sui panetti di cocaina.
Estendendo il sopralluogo sempre alle altre strutture esterne i poliziotti hanno notato che in una angolo del pavimento la gettata di cemento aveva un colore diverso, come se fosse stato eseguito un lavoro da poco. Hanno sfondato il massetto e hanno trovato sepolto in posizione verticale un bidone, simile a quello in cui erano state nascoste le armi trovate a gennaio. Dentro il contenitore un barattolo in vetro avvolto nel polistirolo con dentro 4 panetti di cocaina, due dei quali avvolti in una fotocopia di una banconota da un dollaro. La droga accuratamente incellophanata era ricoperta da riso per asciugare l’eventuale presenza di umidità e consentirne la conservazione per lungo tempo garantendone la qualità.
Il 23 gennaio con un blitz in quel casolare isolato nelle campagne di S.Filippo, la Squadra Mobile aveva scoperto un vero e proprio arsenale della mafia. Armi micidiali, detonatori, munizioni e tutta l’attrezzatura per il confezionamento delle droga, ma non solo. In un vano nascosto dietro una parete piastrellata erano custoditi anche 8 chili fra cocaina ed eroina.
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