Stipendi KO del servizio “118-: i commenti degli specialisti

Stipendi KO del servizio “118-: i commenti degli specialisti

Stipendi KO del servizio “118-: i commenti degli specialisti

sabato 06 Ottobre 2007 - 11:27

Malcontento dei lavoratori che salgono a bordo delle ambulanze

Le tariffe ridotte del 20% per i lavoratori del servizio “118- verranno applicate dall’1 novembre. E’ stabilito da un decreto assessoriale ed è subito polemica sul fronte lavoratori.

Le prestazioni di soccorso a bordo dei mezzi del “118- rappresentano un’attività di incentivazione extra rispetto a quella principale di medici-rianimatori ed infermieri. Ci si chiede se le tariffe di 37 euro e poco più di 15 euro all’ora possono incentivare rispettivamente specialisti e paramedici. Chi opererà con tanti rischi a bordo di ambulanze ed elisoccorso? E’ una domanda che si pongono sia il personale clinico sia i dirigenti sanitari.

“La figura dell’anestesista-rianimatore non può essere sostituita-, interviene oggi lo specialista dell’Ospedale Piemonte, Giuseppe Luppino, nonché rappresentante dell’AROI. “In tutte le regioni d’Italia, il medico dell’elisoccorso deve essere anestesista-rianimatore. Lo recita un decreto ministeriale. Fa eccezione la Valle d’Aosta per motivi della doppia lingua. Certi farmaci vanno somministrati solo dall’anestesista-, continua il dottore.

“D’altronde, esiste un decreto dell’Assessorato Regionale alla Sanità che dispone la presenza obbligatoria dell’anestesista anche a bordo delle ambulanze, le cosiddette CMR ovvero Centri Mobili di Rianimazione, spiega Luppino. -Di questo tipo, ce ne sono solo 4 in tutta la Provincia, mentre le medicalizzate, cioè con a bordo specialisti diversi dai rianimatori come cardiologi, medici di Medicina Generale o, persino, dermatologi, sono 22-.

Negli scorsi anni, il direttore Generale dell’AUSL 5, Salvatore Furnari, ha chiesto alla Regione di eliminare il decreto, vista la carenza cronica del personale anestesista. Ma nessuna risposta dall’assessorato.

“Comunque, in caso di pazienti gravi, anche l’organico delle medicalizzate chiama noi dei CMR, puntualizza Luppino. -Soltanto noi siamo in grado, per esempio, di intubare. Soltanto noi, conosciamo la vita reale e frenetica della sala operatoria, mentre le guardie mediche si esercitano sui manichini-. “Tra l’altro, conclude il sindacalista, la categoria dei rianimatori fa parte della Protezione Civile, servizio che, per legge, prevede il superamento delle 48 ore lavorative. Possiamo raggiungere anche le 90-96 ore, pur avendo a disposizione solo 15 anestesisti, di cui 12 del Piemonte, 2 dell’AUSL 5 ed 1 del Papardo-.

“Le tariffe che entreranno in vigore mortificano la nostra professione, commenta il primario di Anestesia e Rianimazione del Policlinico, Angelo Sinardi. -Rappresentiamo la parte delicata della sanità e non meritiamo di essere sviliti con retribuzioni scadenti. Qui, al Policlinico, il personale anestesista è pari a 36 unità contro i 90 che dovrebbero essere disponibili per circa 1000 posti letto-.

“La nostra azienda è universitaria, quindi, non può accedere al servizio sanitario nazionale. Per attivare il servizio “118-, ci vorrebbe una convenzione con la centrale operativa-, rivela il direttore Sinardi.

Nei giorni scorsi, c’è stato il chiarimento dei vertici aziendali che dicono: “se gli anestesisti- rianimatori dovessero rifiutarsi di svolgere la loro attività, dovremmo pescare in altre specialità mediche-. In particolare, “potremmo reclutare guardie mediche, cardiologi e medici del pronto soccorso-, riferiscono il Direttore Generale dell’Ospedale Papardo, Gaetano Sirna e il Direttore del servizio del “118-, Dino Alagna.

Ma a questo punto, tutta la categoria dei clinici colpiti disapprova.

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