Sui mezzi veloci Reggio-Messina è di nuovo bufera: avviato un procedimento giuridico all'Unione Europea

Sui mezzi veloci Reggio-Messina è di nuovo bufera: avviato un procedimento giuridico all’Unione Europea

Redazione

Sui mezzi veloci Reggio-Messina è di nuovo bufera: avviato un procedimento giuridico all’Unione Europea

sabato 21 Febbraio 2009 - 12:25

Il Comitato dei Pendolari dello Stretto ha promosso una conferenza stampa stamani alla stazione marittima del porto di Reggio Calabria

Si sono riuniti stamattina alla nuova stazione marittima del porto di Reggio: gli esponenti dei comitati pendolari dello Stretto denunciano pubblicamente lo stato di cose e, con l’apporto di uno studio legale, annunciano l’inizio di una procedura giuridica contro i -padroni fantasma- dello Stretto a livello di comunità Europea.

-Lo Stato è inadempiente, è inutile continuare a inseguire il sogno e la speranza che riusciremo a risolvere qualcosa in Italia. E allora ci rivolgeremo alla Comunità Europea, convinti di un intervento legale dell’UE nei confronti della situazione dei trasporti nello Stretto-.

I pendolari denunciano la -mancanza di garanzie sulla continuità territoriale di Calabria e Sicilia-, ed è Pietro Interdonato (nelle foto) a denunciare lo stato, scandaloso, della situazione dei trasporti nello Stretto. -Qui tra Reggio e Messina viviamo succubi dei subdoli intrecci tra ‘ndrangheta calabrese e mafia siciliana. Dobbiamo ribellarci perchè è inammissibile che adesso ci triplicano i prezzi e i tempi di percorrenza!-.

La denuncia più forte è quella nei confronti di Bluvia – Rfi, che adesso riceverà 30 milioni di € l’anno dal ministero dei trasporti, e che per tutta risposta aumenta i prezzi e i disagi per i pendolari.

Interdonato denuncia anche quanto accaduto in riferimento al bando per l’affidamento della rada San Francesco, cui hanno partecipato solo la Caronte & Tourist dei Franza e la -Fratelli Catalano Sas- di Reggio Calabria, che appare registrata come impresa di giardinaggio e affini.

Interdonato ritiene che l’assenza delle altre società che operano sul mercato (Rfi, Meridiano Lines, Amedeo Matacena, Ustica Lines, Siremar) possa essere stata causata dalla violazione delle norme sulla libera concorrenza, immagiinando estremi di condotte penalmente rilevanti.

E allora il comitato pendolari chiede al presidente dell’autorità portuale di Messina di sospendere la procedura in questione, al procuratore della repubblica di verificare se sussistano ipotesi di frode e/o turbata libertà o illecita concorrenza, e al presidente dell’autorità garante e al mediatore europeo, secondo le rispettive competenze, di avviare un’indagine al fine di verificare se sussistano le condizioni di un libero mercato di cabotaggio marittimo nazionale Sicilia-continente e, comunque, di adottare tutte le più opportune misure a tutela dei diritti dilibertà della concorrenza, del commercio oltre che della libera circolazione dei cittadini.

Tornando ai mezi veluci di Bluvia – Rfi e alla nuova -metromare- che dovrebbe garantire il servizio della metropolitana del mare prevista dall’ex ministro Bianchi, i pendolari promettono battaglia: -abbiamo già bloccato una volta l’aliscafo, e avremo modo di farci sentire ancora-.

E’ inammissibilee che la metromare, che riceverà 30 milioni di € dallo stato, porti il prezzo dell’abbonamento a 120€, quando fino a poco tempo fa costava 42€.

Ed è inammissibile anche che il tempo di percorrenza si dilati fino a 100 minuti quando fino a poco tempo fa ce ne volevano 20 scarsi.

Chiediamo che venga istituito un prezzo sociale per i dodicimila pendolari che si spostano quotidianamente tra le due sponde, che sia garatito il servizio di trasporto pubblico ai termini di legge, che noi viaggiatori siamo tutelati dalle corse almeno fino alle ore serali – per non dire in quelle notturne, in cui comunque le città meriterebbero di essere collegate.

Sul fronte -trasporti-, i pendolari e il comitato denunciano la -totale assenza delle istituzioni. Comuni, Province, Regioni e Ministeri non ci sono mai stati vicini, se non per avere qualche bella copertina di facciata sui giornali. Non hanno mai messo la faccia e non sono mai venuti qui a toccare con mano i nostri problemi. Per questo motivo stavolta ci rivolgiamo direttamente all’Unione Europea-, e tramite le avvocatesse Ivana Maiorana e Emanuela Scalia, vogliono raggiungere diecimila segnalazioni e firme per poter denunciare la questione alla comunità Europea. Basta contattare via telefono (090.692112) o fax (090.2506902) le avvocatesse in questione per partecipare alle segnalazioni.

Intanto mercoledì alle 17:00 presso i locali del Gran Cafè a Reggio Calabria si incontreranno i vari gruppi di pendolari, che si sono un pò disuniti negli ultimi tempi, tanto che ha avuto vita un altro comitato: secondo Interdonato, però, i due gruppi si sono -abbondantemente chiariti-, e cercheranno di realizzare un’unica istituzione che abbia un forte potere contrattuale e una grande rappresentanza dei pendolari.

Intanto sugli aliscafi è di nuovo bufera.

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