Svincoli, Alecci lancia l'ultimatum: una settimana di tempo per giungere ad una positiva soluzione della vicenda

Svincoli, Alecci lancia l’ultimatum: una settimana di tempo per giungere ad una positiva soluzione della vicenda

Svincoli, Alecci lancia l’ultimatum: una settimana di tempo per giungere ad una positiva soluzione della vicenda

venerdì 01 Febbraio 2008 - 10:13

Prosegue l’odissea dei lavoratori degli svincoli di Giostra licenziati senza preavviso giorni addietro. Ieri, infatti, c’è stato un incontro in Prefettura conclusosi con il monito rivolto da Alecci a tutte le parti in causa affinché si giunga presto ad un esito positivo della vicenda.

Oggi l’inasprimento della protesta.

Ma andiamo con ordine…

Al confronto di ieri, avvenuto tra il Prefetto ed i rappresentanti della Giostra Scarl, era assente (“benché invitato-, ha chiarito nella sua nota Alecci) il commissario Sinatra. Nonostante ciò si è discusso – come ci ha detto Carmelo Pino della Fillea Cgil – delle questioni relative alle incomprensioni tra la ditta ed il Comune, per le quali il Prefetto ha posto un ultimatum. Entro il prossimo lunedì le parti in causa dovranno effettuare un esame congiunto delle problematiche tecniche, amministrative e contabili relative all’appalto dell’opera, in modo da individuare le soluzioni che consentano la ripresa dei lavori.

Proprio per questo, al termine dell’incontro in Prefettura, i rappresentanti della società ed i tecnici del Comune si sono riuniti a Palazzo Zanca. L’azienda ha poi dichiarato che vi sono i margini per una chiusura positiva della vicenda.

Ma questa è la situazione che riguarda strettamente la società – afferma ancora Carmelo Pino. I lavoratori sono un’altra cosa. Nulla è stato detto ieri a proposito della revoca dei licenziamenti e, mi permetto di dire, che non è corretto effettuare delle trattative per la prosecuzione del cantiere tenendo i lavoratori appesi ad un filo.

La Giostra Scarl non ha, dunque, manifestato l’intenzione di recedere dalle proprie decisioni, ragion per cui prosegue l’occupazione del cantiere. Da oggi, però, la battaglia risulta inasprita; mentre prima l’occupazione era pacifica e veniva consentito l’ingresso dei tecnici nel cantiere, adesso i cancelli sono sbarrati. Nessuno potrà più entrare sino a quando non si procederà con la sospensione dei licenziamenti-.

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