L'attentato incendiario la notte scorsa in un'autorimessa di Archi. E lunedì a Barcellona nascerà l'associazione antiracket -Tutti Liberi-
Tornano a colpire in grande stile i postini del pizzo. Una ripresa eclatante, con due gravi attentati in provincia nel giro di pochi giorni, dopo un periodo di pausa.
La notte scorsa ad Archi, frazione di San Filippo del Mela, gli attentatori hanno preso di mira la ditta di noleggio Crisamar Viaggi di Giuseppe Crisafulli. Erano appena trascorse le 2,30 quando alte lingue di fuoco si sono levate nell’oscurità della notte. I malviventi hanno appiccato il fuoco all’autorimessa della Crisamar Viaggi, distruggendo tre autobus granturismo e danneggiandone uno.
Scattato l’allarme sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Milazzo che hanno spento l’incendio ed accertato la natura dolosa delle fiamme. I Carabinieri hanno fatto scattare le indagini e sentito il titolare della ditta. Al momento la pista privilegiata dagli investigatori rimane quella estorsiva. E su questo punto non sembrano esserci dubbi.
Proprio la notte di Pasqua, nel centro di Oliveri erano state incendiate quattro betoniere nel cantiere dell’impresa “Alessandro Calcestruzzi”. Il titolare, Carmelo Alessandro, ex presidente del consiglio comunale e candidato a sindaco alle amministrative della primavera scorsa, ha negato di aver subito richieste estorsive ma le modalità dell’attentato sono quelle tipiche dell’intimidazione a scopo estorsivo. I danni subiti dalla “Alessandro Calcestruzzi” ammonterebbero a circa un milione di euro.
In questo clima lunedì nascerà e sarà presentata alla stampa la prima associazione antiracket di Barcellona “Liberi Tutti”, presieduta da Sofia Capizzi. Un’iniziativa che coinvolge le forze sociali ed associazioni di volontariato di Barcellona e che nasce dopo un primo incontro del Coordinamento in Prefettura col Prefetto Alecci e i vertici delle forze dell’ordine. L’Associazione “Liberi Tutti” nasce dalla volontà di commercianti ed imprenditori del barcellonese di ribellarsi alla logica perversa del racket delle estorsioni in un territorio da tempo ormai in mano alle articolazioni locali di Cosa Nostra.
